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“Quota ’96 da quantificare”, di Nicola Mandelli

Si consolidano le speranze del personale della scuola, che si riconosce nel movimento “Quota 96”, di poter accedere al trattamento pensionistico con i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla normativa previgente l’entrata in vigore della riforma Fornero, ancorché maturati entro il 31 agosto 2012, anzichè entro il 31 dicembre 2011. E’ l’impressione che si ricava esaminando il contenuto degli interventi finora registrati nel corso dell’esame, nella XI Commissione lavoro della Camera, dei disegni di legge (C: 249 Ghizzoni e C. 1186 Marzana) che prevedono, appunto, l’estensione della facoltà di accedere al trattamento pensionistico con i vecchi requisiti anche al personale della scuola che li ha maturati nel corso dell’anno scolastico 2011/2012. Sia i rappresentanti delle forze politiche presenti in Commissione, che alcuni membri dell’Esecutivo, hanno dichiarato di essere favorevoli alla proposta contenuta nei due disegni di legge. Al momento l’unico vero ostacolo per un rapido parere favorevole ai due disegni di legge, che peraltro confluiranno probabilmente in un testo unico, sembra essere quello dell’incertezza sul numero dei potenziali beneficiari, una incertezza che, ad avviso soprattutto del rappresentante del Governo, non consentirebbe di quantificare gli oneri finanziari che deriverebbero dal provvedimento. I numeri, di natura provvisoria, forniti dall’Inps e le prime stime svolte in via informale dal Miur – rispettivamente 9.000 e 3.500 potenziali beneficiari – non appaiono realisticamente credibili.
Chi potrebbe fornire quelli esatti, e non limitarsi alle stime, sarebbe il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il solo che conosce l’età anagrafica di tutto il personale di ruolo e non di ruolo in servizio nell’anno scolastico 2011/2012 e, nel novanta per cento dei casi, anche la sua anzianità contributiva, i due elementi cioè assolutamente necessari per determinare i potenziali beneficiari. Ma il Miur non ha ancora fornito questi dati, nonostante che il dicastero del lavoro di cui è sottosegretario Carlo Dell’Aringa abbia più volte reiterato la specifica richiesta.

ItaliaOggi 02.07.13

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