Decine di migliaia di lavoratori sono attesi oggi a Roma, chiamati da Cgil, Cisl e Uil perché la «centralità» del lavoro, refrain che tardivamente impegna le agende politiche, non può ignorare chi l’emergenza la vive sulla propria pelle. Chi un lavoro l’aveva e l’ha perso, chi si ritrova nel limbo della cassa integrazione, chi nel mondo della produzione non riesce neanche a metterci piede. Basta dare un’occhiata ai dati, si tratta di milioni di persone. Solo i cassintegrati a zero ore sono 520 mila: 460 milioni di ore di attività perse in soli cinque mesi, dall’inizio dell’anno a maggio. Produzioni ferme, uffici, negozi e cantieri chiusi e per chi si ritrova «fuori» una perdita secca di reddito pari a 1,7 miliardi, più o meno 3.300 al netto delle tasse, per ogni singolo lavoratore. A fare i conti è l’osservatorio sulla Cig della Cgil. «Il trend ci porta anche quest’anno al miliardo di ore di cassa integrazione – pronostica il segretario confederale Elena Lattuada – Si sommeranno alle 4,4 miliardi di ore messe a segno negli ultimi cinque anni ». Ancora: l’anno scorso i licenziamenti hanno superato un milione (1.027.462, dati del ministero del Lavoro) rispetto al 2011 l’aumento è stato del 13,9%. Infine ben 6 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del contratto. Ma questo è anche il Paese in cui aziende sane come l’Indesit chiudono stabilimenti e se ne vanno altrove o dove, come la Fiat a Pomigliano, provvedono ai picchi di produzione facendo lavorare due sabati in più con turni di straordinario invece di utilizzare gli operai che ancora sono in cassa integrazione. Casi tratti dalle ultime di cronaca, ma moltissimi altri potrebbero essere citati.DUE CORTEI Nei due cortei romani ci saranno persone da tutta Italia che in mattinata sfideranno l’afa per ritrovarsi in piazza san Giovanni. E il giorno della ritrovata unità sindacale, certo un fatto importante se ci sono voluti 10 anni per rivedere Cgil, Cisl e Uil di nuovo insieme nella grande piazza romana. L’auspicio è che dall’unità venga più forza per le richieste da girare al governo: provvedimenti urgenti sul lavoro, sul fisco, i contratti e finalmente una politica industriale. Da Cgil, Cisl e Uil una «chiamata » per l’esecutivo impegnato a trovare la quadra tra i soldi che non ci sono e le tante priorità cui far fronte. Al governo i sindacati chiedono di muoversi in fretta senza lasciarsi irretire dalle velleità di questa o quell’anima della maggioranza. Susanna Camusso ieri è stata chiarissima: dal governo continuano ad arrivare «molti annunci e la sensazione è che i dossier si moltiplichino e non si decida sui singoli capitoli», ha detto il segretario Cgil a Radio24. «Non si è deciso qual è il punto vero su cui concentrarsi », ha aggiunto, spiegando che si parla di Imu, Iva e così via e questo «dà l’idea di stare ancora dentro la campagna elettorale». Per esempio: se va bene puntare a non aumentare l’Iva «ciò che non va bene è l’idea che siccome bisogna intervenire su quello bisogna abolire anche la tassa sulla proprietà della casa». A riprova di quanto i timori della leader sindacale siano fondati ecco che arriva Daniele Capezzone (Pdl): «I diktat della Cgil vanno respinti al mittente», dice il presidente della commissione Finanze della camera. «Fermare l’aumento Iva costa per il 2013 appena 2 miliardi; l’intervento su Imu prima casa e agricoltura ne cosa altri 4, quindi in totale servono 6 miliardi » conclude. È del tutto evidente che la campagna elettorale continua. «Il governo deve avere molto coraggio», incalza Raffaele Bonanni, segretario della Cisl. «Se vogliono piantare una grande bandiera – avverte – la devono piantare sul terreno della questione fiscale. Non siamo convinti né dell’Iva, né dell’Imu, noi vogliamo un vigoroso taglio di tasse per lavoratori, pensionati e imprese che investono, perché questo è quello che serve al Paese». È quello che i sindacati e i lavoratori diranno oggi. Alla manifestazione partecipano o aderiscono le forze politiche di sinistra. Ci sarà il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che della Cgil è stato a lungo segretario e ci saranno il leader di Sel Nichi Vendola, quello di Prc paolo Ferrero, adesione anche da Riccardo Nencini, segretario del Psi. I due cortei, cui è prevista una partecipazione di almeno 100 mila lavoratori, partiranno all 9.30 da piazzale dei Partigiani e piazza della Repubblica: dal palco di piazza san Giovanni parlerà il segretario generale dei sindacati europei (Ces) Bernadette Segol e dopo Angeletti, Bonanni e Camusso.
L’Unità 21.06.13