«Una situazione paradossale», affermano gli industriali modenesi terremotati. «Una penalizzazione assurda», rincarano la dose gli artigiani nel cratere emiliano. Nella conversione in legge del decreto 43, il cosiddetto decreto emergenze licenziato ieri sera dal Senato, non è infatti passata la detassazione degli indennizzi assicurativi, ma solo quella dei contributi pubblici per la ricostruzione. Dunque, gli imprenditori previdenti che si erano tutelati con una polizza assicurativa e hanno ricostruito grazie agli indennizzi, su quei rimborsi dovranno pagare le tasse (che incidono mediamente per il 50% tra Irap, Ires e altre imposte), cosa che invece non toccherà a chi non era assicurato e grava in toto sulle spalle della collettività.
«Una scelta sorprendente e incomprensibile», è il commento a caldo dell’assessore alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, arrabbiato dopo un anno di battaglie a Roma per vedere riconosciuti i diritti di famiglie e imprese danneggiate, «perché la defiscalizzazione dei rimborsi assicurativi era già legge dello Stato con l’articolo 12 bis del decreto 74 di giugno 2012, poi convertito nella legge 122 e si trattava solo di rendere la norma più chiara per evitare interpretazioni burocratiche e inutili contenziosi». Lo stesso premier Enrico Letta, nella sua visita alle zone emiliane terremotate il 30 maggio scorso, si era impegnato a fare in modo che lo Stato non togliesse con una mano ciò che con l’altra aveva dato.
La parola ora passa a Montecitorio. «Ci aspettiamo che il passaggio alla Camera sani questa grave carenza e reintroduca una reale parità di trattamento tra tutte le aziende danneggiate», afferma il numero uno di Confindustria Emilia-Romagna, Maurizio Marchesini. L’ipotesi più probabile sembra però essere il reinserimento dell’emendamento all’interno di altri provvedimenti come il decreto “del fare” o la legge di stabilità. «Il lavoro e l’impegno della Regione continueranno fino a quando non saranno soddisfatte tutte le richieste avanzate al Governo dal Tavolo regionale per la crescita», ha assicurato Muzzarelli, riconoscendo per altro i passi avanti fatti dal Dl 43 in fase di conversione: la deroga al patto di stabilità; la proroga delle assunzioni di personale e delle agevolazioni fiscali e contributive; l’esenzione dalle norme del codice civile per le imprese terremotate che hanno riportato perdite di esercizio per evitare di abbattere il capitale sociale.
Il SOle 24 Ore