Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
da recenti cronache locali e nazionali è emerso che la società milanese Exploenergy s.r.l ha presentato una domanda al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare) per individuare nel sottosuolo compreso tra i comuni di Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Camposanto, Ravarino, Bomporto e San Felice sul Panaro, in pieno «cratere» sismico, la presenza di «shale gas» o gas da argille non convenzionali;
lo shale gas è un gas naturale ricavato da giacimenti non convenzionali di rocce sedimentarie, perlopiù argille parzialmente diagenizzate, che si sono formati in aree coperte da acqua superficiale, gas estraibile attraverso perforazioni orizzontali e fatturazioni idrauliche, quindi, interventi di fracking che però destano preoccupazione e paura in una terra già terremotata;
nello stesso territorio e precisamente nel comune di San Felice nella frazione di Rivara, è ancora in attesa di un definitivo diniego da parte dei Ministeri competenti l’autorizzazione presentata da Erg e Independent Resources per la realizzazione di uno stoccaggio gas in acquifero, questione sulla quale l’interrogante ha già presentato in data 26 marzo 2013 un atto di sindacato ispettivo n. 5-00057 a tutt’oggi in attesa di risposta;
l’area del sottosuolo individuata come possibile area di ricerca per ottenere il «permesso di ricerca in terraferma» è un’area di 656 chilometri quadrati tra le province di Modena, Ferrara e Bologna, una zona ad alto rischio sismico, colpita solo 11 mesi fa da un terremoto di magnitudo 5.9 che ha provocato 28 vittime, 350 feriti e 16 mila sfollati;
la domanda per la concessione della succitata autorizzazione è stata presentata il 14 marzo 2012 ed il 30 aprile 2012 è stata pubblicata sul Buig (bollettino ufficiale degli idrocarburi e georisorse);
sulla base del parere favorevole del CIRM (commissione per gli idrocarburi), nel febbraio 2013 il Ministero dell’ambiente ha autorizzato la società proponente Exploenergy S.r.l, a inviare copia della documentazione ai comuni interessati, con conseguente richiesta di emanazione degli atti di competenza delle stesse amministrazioni, e l’istanza in oggetto risulterebbe a tutt’oggi al vaglio della commissione nazionale valutazione impatto ambientale (Via) per il parere di competenza –:
se corrisponda al vero quanto descritto sullo stato dell’istanza presentata dalla società Exploenergy s.r.l.;
quali misure di precauzione si intendano adottare rispetto all’uso di una tecnologia così invasiva e devastante in un territorio reso già fragile dall’alto rischio sismico;
in considerazione del forte impatto che l’applicazione di tale tecnologia comporta sul territorio e degli inevitabili effetti che su esso provoca, se non si ritenga opportuno e necessario rendere partecipi nelle diverse fasi di valutazione del progetto in questione le amministrazioni comunali, provinciali e regionali coinvolte, nonché i cittadini riuniti in comitati organizzati;
come si intendano collocare la valutazione di tali istanze, singole e isolate, all’interno di una strategia energetica nazionale che per le implicazioni che comporta, non può prescindere da un confronto ampio e partecipato con il territorio, le imprese, i cittadini
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