Lettera dei parlamentari Pd Baruffi, Galli, Ghizzoni, Patriarca, Pini, Richetti e Vaccari. I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini, Matteo Richetti e Stefano Vaccari, dopo gli interventi in Aula e le singole prese di posizione, scrivono una missiva comune alla collega modenese Cécile Kyenge, neo-ministro per l’Integrazione del Governo Letta, da giorni oggetto di reiterati attacchi razzisti, xenofobi e sessisti. Ecco il testo della lettera:
«Dopo i parlamentari della Lega Nord, dopo la Rete, arriva anche Forza Nuova. Tutti all’improvviso affratellati da un nuovo grande nemico: l’uomo nero. Anzi, un “incubo” ancora peggiore di quello delle favole: la donna nera. La nostra collega modenese Cécile Kyenge, da quando è stata nominata ministro per l’Integrazione nel Governo Letta, è stata oggetto di reiterati attacchi verbali e scritti, violenti nei toni e nei contenuti, offese di stampo razzista, xenofobo e sessista. La sua colpa? Essere una donna nera, preparata, in posizione di governo e con alcune idee su come dovrebbe cambiare questo Paese. Ad ogni nuova bordata di insulti Cécile ha risposto con compostezza e invitando al dialogo. Ha negato che questo Paese sia razzista, ha parlato di un Paese con una antica tradizione di accoglienza e ospitalità. Grazie Cécile, ma un po’ razzisti, invece, gli italiani (almeno alcuni) lo sono e, purtroppo, come noi, un po’ più razzisti stanno diventando anche alcuni Paesi di questa nostra Europa dove la crisi economica e sociale sta avendo, tra le tante nefaste conseguenze, anche quella di convincere molti cittadini a rinchiudersi nel proprio giardino, indifferenti e impotenti di fronte a tutto quello che accade al di là della recinzione. Con questa lettera vogliamo, ancora una volta, esprimere tutta la nostra vicinanza, sostegno e solidarietà a una persona che ha saputo conquistarsi con lo studio, la fatica e la volontà, un ruolo nella nostra società e che, nel contempo, non ha mai smesso di occuparsi degli altri, un impegno “politico” nel senso più alto della parola. Potremmo sorridere del fatto che gli italiani “puri” di Forza Nuova, nella loro delirante missiva, scrivono che “gli stranieri sono alieni alla nostra cultura” e lo fanno sbagliandone l’ortografia. Purtroppo la violenza insita in ogni forma di intolleranza affievolisce anche il senso dell’ironia. Le esperienze delle nostre amministrazioni, l’impegno dei sindacati, il mondo del volontariato, i programmi del nostro partito: tutto nelle nostre terre parla di aiuto concreto e condivisione. Non abbassiamo la guardia, investiamo in cultura e sapere, formiamo e informiamo, confrontiamoci con chi ha idee diverse, ma al contempo difendiamo con convinzione le nostre. Un bambino che è nato in Italia, che parla la nostra lingua, che studia nelle nostre scuole, è un bambino italiano. Ha ragione Cécile, noi siamo con lei».