attualità, politica italiana

"Le prime risorse destinate a Imu e cassa integrazione", di Marco Rogari

Un’operazione in due tappe, da completare entro giugno, da 8-10 miliardi. Che possono salire a 12-13 con il ricorso a misure “pronto uso” per detassare le assunzioni di giovani e cominciare ad alleggerire il cuneo fiscale. Con un primo step immediato per rifinanziare per 1 miliardo la Cig in deroga, garantire la proroga ai precari della pubblica amministrazione, far scattare l’alleggerimento dell’Imu già dalla rata di giugno. E dare l’ok alla proposta che arriva in Parlamento di far salire da 40 a 47,5 miliardi la prima tranche di pagamenti arretrati della Pa da sbloccare in due anni. È quella che si accinge a far scattare, già entro il 10-15 maggio, il nuovo Governo a guida Enrico Letta. Con l’obiettivo, da centrare entro il prossimo mese, di prorogare la Tares, rinviare al 2014 l’aumento dell’Iva in calendario a luglio e, ma con tempi più lunghi, dare una soluzione definitiva al caso esodati.
Alcune indicazioni su strumenti e tabella di marcia arriveranno già domani dall’intervento che il nuovo presidente del Consiglio farà alla Camera per chiedere la fiducia. Letta avrebbe già abbozzato un primo dossier economico allo stato grezzo. Che dovrà essere ora perfezionato con le indicazioni dei nuovi ministri, a partire da quello dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e tenendo conto delle priorità segnalate dai partiti della maggioranza in versione larghe intese.
Quella a cui starebbe pensando Letta è una prima operazione in due tranche “a presa rapida” da innestare nella cornice di una sorta di Pnr bis (Programma nazionale delle riforme) destinato a Bruxelles, molto più ampio e articolato della versione del governo Monti, e di un Def integrato, probabilmente il prossimo mese, da una nota di variazione che dovrà tenere conto della manovra per far fronte alle cosiddette spese indifferibili (in primis Cig, precari e missioni internazionali di pace).
Proprio la valutazione del Def targato Monti insieme acon la gestione del decreto sui debiti Pa saranno, già la prossima settimana, i primi impegni in Parlamento del Governo Letta. Che, come ha lasciato intendere il nuovo premier, punta molto sul tentativo di ammorbidire la linea europea dell’austerity da mettere in moto subito. Letta in particolare tenterà di ottenere l’ok allo scomputo dal deficit di bilancio delle spese per investimenti in capitale umano, ricerca e sviluppo.
Nel frattempo il Governo dovrà dare risposte immediate ad almeno quattro questioni. Anzitutto quella dei pagamenti arretrati della Pa, per la quale si pensa a un significativo rafforzamento dell’attuale piano facendo leva sul contributo della Cassa depositi e prestiti. Le altre tre sono: il rifinanziamento della Cig e la proroga dei precari Pa; la manovrina per coprire le spese indifferibili; la riconfigurazione dell’Imu e il rischio di ingorgo fiscale di giugno-luglio con Tares e Iva. Di qui l’idea di ricorrere a un’operazione in due tappe. Con l’ok, già in uno dei primi Consigli dei ministri, alle misure su Cig e precari Pa e la decisione sull’irrobustimento della tranche di pagamenti arretrati da sbloccare per le imprese. A giugno poi arriverebbe un decreto per la gestione delle altre spese indifferibili e dell’Iva. Resta da decidere se collocare l’intervento sull’Imu, la proroga della Tares e le eventuali misure sul bonus fiscale per le assunzioni di giovani già nel primo pacchetto.
Nel complesso le spese indifferibili ammontano a 3,5-4 miliardi: 1 miliardo per la Cig in deroga; quasi 1 miliardo per le missioni internazionali di pace; 7-800 milioni per la proroga dei precari Pa e per la proroga degli sfratti. In scadenza tra l’estate e il prossimo autunno ci sono anche il bonus energia e il bonus per le ristrutturazioni edilizie per i quali dovrebbero servire oltre 500 milioni. Più contenute le risorse necessarie per i contratti di servizio (Poste, Fs e via dicendo). Dai 4,5 ai 6 miliardi saranno necessari per la partita fiscale: meno 1 per il rinvio della Tares; meno di 2 per il congelamento fino al 2014 dell’Iva. Almeno altri due miliardi servirebbero per l’alleggerimento dell’Imu. Che salirebbero a 4 nel caso di una restituzione della metà dell’imposta pagata sulla prima casa nel 2012 e addirittura a 6 con la restituzione totale. Un’ipotesi quest’ultima che, nonostante il pressing del Pdl, sembra già accantonata.
A queste risorse vanno poi aggiunti i 2-3 miliardi necessari per dare una spinta all’occupazione e gli altri 2 per evitare eventualmente l’aumento dei ticket sanitari previsto dal 2014. Ma quest’ultimo nodo dovrebbe essere sciolto in autunno con la legge di stabilità. Così come quello sugli esodati per il quale al momento di fatto non esiste dote aggiuntiva.
Lo scoglio più arduo da superare per il nuovo governo è quello delle coperture da trovare. Dal nuovo ciclo di spending review (12-15 miliardi nei prossimi tre anni) nel 2013 potrebbero arrivare non più di 3-4 miliardi. Al massimo un altro paio di miliardi potrebbero essere ricavati dal fronte dei giochi e dei tabacchi. Altre risorse preziose arriveranno dal ripescaggio della delega fiscale alla quale nei mesi scorsi aveva lavorato Vieri Ceriani (che potrebbe trovare posto anche nel nuovo Governo). Due gli altri canali che restano percorribili: la lotta all’evasione, con in più l’accordo con la Svizzera suggerito anche dai saggi nominati dal Capo dello Stato, e un atteggiamento più flessibile da parte di Bruxelles.
LE PRIORITÀ

1

Imu più «leggera»
da giugno

Il nuovo governo ha sul tavolo l’alleggerimento dell’Imu sulla prima casa già dalla rata di giugno. Servirebbero due miliardi che salirebbero a 4 nel caso di una restituzione della metà dell’imposta pagata sulla prima casa nel 2012 e addirittura a 6 con la restituzione totale. Un’ipotesi quest’ultima che sembra già accantonata.
2

Sblocco
dei debiti Pa

Già entro il prossimo 10-15 maggio, con il primo o il secondo Consiglio dei ministri, il governo Letta potrebbe dare l’ok alla proposta che arriva in Parlamento di far salire da 40 a 47,5 miliardi la prima tranche di pagamenti arretrati della Pa nei confronti delle imprese, da sbloccare in due anni
3

Cassa in deroga
e proroga precari

Urgenti anche le spese indifferibili per 3,5-4 miliardi: 1 miliardo per la Cig in deroga; quasi 1 miliardo per le missioni internazionali di pace; 7-800 milioni per la proroga dei precari Pa e degli sfratti. In scadenza anche il bonus energia e quello per le ristrutturazioni edilizie (500 milioni). Più contenute le risorse per i contratti di servizio (Poste, Fs , ecc.)
4

Rinvio di Tares
e aumento dell’Iva

Serve meno di 1 miliardo per il rinvio della Tares e meno di 2 per il congelamento fino al 2014 dell’Iva. Allo stato attuale, dal 1° luglio l’attuale aliquota Iva ordinaria salirà dal 21 al 22%. La Tares è la nuova tariffa che dal 2013 andrà a coprire la raccolta rifiuti e altri servizi locali, con rincari rispetto al vecchio regime.

Il sole 24 ore 28.04.13