Scampato pericolo per chi deve sostenere la maturità: al contrario di quanto era stato annunciato, le prove Invalsi non faranno parte dell’esame e la terza prova rimarrà identica, hanno chiarito il ministro Francesco Profumo, e i vertici dell’Invalsi il commissario straordinario Paolo Sestito e il responsabile Roberto Ricci.
L’introduzione della prova sarà graduale: a maggio di quest’anno verrà effettuato un pre-test su base campionaria, poi a gennaio 2014 su base censuaria e a gennaio 2015 ci sarà l’entrata a regime delle prove. Le prove si faranno all’incirca a metà anno e ogni scuola potrà decidere se utilizzarle come strumento di valutazione. L’obiettivo è di farne uno strumento per l’orientamento e la selezione universitaria, anche se ancora si deve definire se e quanto i risultati influiranno sulla valutazione dei test d’ingresso.
La prova Invalsi somministrata all’ultimo anno sarà diversa a seconda degli indirizzi di studio. Una parte sarà dedicata alla verifica delle competenze dell’inglese e la si vorrebbe persino personalizzare proponendo le domande via pc agli studenti facendo in modo che il computer selezioni i quesiti in base alle risposte date.
Molte novità però sono ancora allo studio. L’inglese potrebbe diventare una parte delle due prove di base ( comprensione del testo e matematica), e quindi sottoporre a un test in lingua inglese alcune competenze. Oppure si potrebbe organizzare una vera e propria terza prova, che testi dal punto di vista disciplinare la conoscenza della lingua inglese. Vedremo.
La Stampa 09.04.13