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Ma Franceschini punge il Prof: "Pasticcia, strategia mediocre", di Elena G. Polidori

Il Presidente dei deputati del Pd Dario Franceschini è stato ospite ieri dei videoforum del Quotidiano Nazionale, in diretta web su Quotidiano.net.
Onorevole Franceschini, s’immaginava che Monti potesse vestire i panni del politico cosi spregiudicato?
«Cominciare un mestiere nuovo è come prendere la patente: fra frizione e acceleratore si combinano un po’ di pasticci. In Parlamento Monti esprimeva lodi sperticate ai partiti…. Tirar fuori queste cose oggi è molto mediocre. Consiglierei a Monti di non andare avanti così. Altrimenti sembra ci sia uno sdoppiamento».
Berlusconi parla di tasse, voi del Pd gli ridete dietro…
«Berlusconi dice sempre le stesse cose, ma noi crediamo che gli italiani siano vaccinati e intelligenti. D’altra parte i numeri dimostrano che durante il governo Berlusconi la pressione fiscale è cresciuta. Cinque anni fa disse anche che voleva eliminare il bollo auto, poi non lo fece».
Perché lo fa?
«Lui ha il vantaggio di non avere una faccia da difendere. Noi non ci metteremo sullo stesso piano. Cominciamo, invece, a fare un discorso di equità sociale, con una gerarchia dei bisogni e da chi ha più bisogno»
È probabile che dopo le elezioni vi dobbiate alleare con Monti che miro a tirare fuori Vendola. E possibile pensare a una sostituzione di Monti con Sel?
«Quando c’è un partito al 30%, uno al 4-5% e uno al 9-10% la domanda va rovesciata e occorre chiedere ai due partiti più piccoli chi è più vicino a quello più grosso. Il baricentro è il Pd».
Ma è stato Vendola a dire o me o Monti…
«La campagna elettorale spinge ad accentuare i toni. Noi abbiamo lasciato fuori dall’alleanza di governo tutti gli estremismi: Diliberto, Prc, i Verdi, Di Pietro, Ingroia, anche se erano voti. Con Sel siamo orgogliosamente alleati; Vendola ha cultura di governo e rappresenta legittimamente una posizione di sinistra. Resteremo alleati con lui, e se ci sarà la necessità di allargare l’alleanza vedremo».
Perché quando si arriva vicino alle elezioni accade spesso che il Pd pare perdere il vantaggio accumulato? Paura di vincere?
«Paura di vincere proprio no. È solo una ‘regola’ in tutte le democrazie, quando ci si avvicina alle elezioni il differenziale si assottiglia perché la gente si colloca. Stavolta, però, bisogna dirlo: ogni voto sottratto a noi, quindi anche ogni voto per Ingroia o per Monti, per via di questa legge elettorale aiuta a far vincere Berlusconi»
Vista la crisi, dove pensate di trovare i soldi e dove pensate di destinarli nella prima fase di governo, per le cose più urgenti?
«Dobbiamo cominciare da chi sta peggio. Poi si deve creare un’indennità di disoccupazione universale con i proventi dell’evasione fiscale. Poi, ci vuole una tassa sui grandi patrimoni immobiliari, lavorando sull’Imu, sulla seconda e terza casa. Credo che sia giusto chiedere a chi ha molto per sostenere chi non ha neppure i soldi per fare la spesa».
Dopo l’esperienza parlamentare, le piacerebbe fare il presidente della sua regione, come hanno fatto altri politici tipo Cota, Vendola, Maroni?
«Ho un forte legame con la mia terra e faccio ancora il pendolare con Ferrara, ma per i prossimi cinque anni il mio impegno sarà a Roma»
Da quotidiano.net