“La scelta ragionieristica di tagliare 300 milioni all’università non solo denuncia una mancanza di visione sulla formazione superiore e sulla ricerca, ma è in netta controtendenza con il tentativo di uscire dalla crisi che le cittadine e i cittadini stanno pagando a caro prezzo. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, in merito al mancato rifinanziamento dell’università in Commissione Bilancio al Senato durante l’esame della Legge di Stabilità. – Dopo anni di politiche ottuse e di tagli lineari, come denunciato anche dal rapporto Istat che vede l’Italia fanalino di coda nell’UE per le spese in ricerca, l’università non ha più nulla da tagliare, pena non solo la chiusura di molti Atenei, ma il collasso dell’intero sistema di formazione e ricerca. Se solo si leggessero i dati Ocse che rilevano l’importanza di avere un alto livello di formazione in una fase di recessione, e se si assumesse come un dato acclarato che la ricerca è il motore essenziale per la crescita, non si potrebbe non vedere la necessità di finanziare l’università proprio in tempo di crisi economica. Il governo ha il compito di sostenerla nei fatti e non può infliggere, con un colpo di coda a fine mandato, un taglio drammatico sull’intero sistema universitario. È necessario che in queste ore si dia ascolto al grido d’allarme degli organismi di rappresentanza istituzionale del sistema universitario e – conclude Ghizzoni – si torni, con la promozione della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, al rispetto del dettato Costituzionale.”
Pubblicato il 19 Dicembre 2012
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