Una Pomigliano 2. 0 qualcosa di molto vicino. A quasi un anno esatto dalla presentazione in pompa magna della Nuova Panda nello stabilimento campano, Sergio Marchionne e John Elkann concedono il bis a Melfi. Nello stabilimetip lucano i vertici della Fiat concluderaino un anno tormentato con un messa gio ottimista. Annunceranno i nuovi modelli che saranno prodotti a Melfi dal 2014, due piccoli Suv, realizzati sulla piattaforma B, quella delle utilitarie. Per i 5 mila operai di Melfi però si prospetta un 2013 di grande difficoltà. Proprio ieri la direzione della Fiat Sata ha comunicato ai sindacati un nuovo periodo di cassa integrazione per il mese di gennaio dal 14 al 21 gennaio 2013 e per i giorni 28 gennaio e 1 febbraio. Quello di Marchionne sarà un altro discorso politico, come quello de114 dicembre 2011. Il manager canado-abruzzese lo ha immaginato come un discorso di svolta in cui elogerà Monti e ne chiederà la candidatura e motiverà il cambio di strategia, i nuovi investimenti, proprio con l’opera di governo del premier tecnico che ha ridato lustro al Paese. Un amore ripagato, visto che Monti ha sempre appoggiato l’idea di una «Fiat impresa globale» che può investire dove vuole. Come a Pomigliano, Marchionne parrà alle maestranze e alle autorità (dalore 12) all’interno dello stabilimento p i.. Fiat Sata. Sarà anche l’occasione l iét incontrare i sindacati firmatari degli accordi e che si apprestano a chiude .,e ,anche anche il rinnovo del contratto Fiat. A Ielfi domani infatti scenderanno i segretari generali di Cisl, Uil, Ugl e Fismic. Con Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, Giovanni Centrella e Roberto Di Maulo i vertici del Lingotto illustreranno le prospettive future del sito, mentre difficilmente parleranno degli altri stabilimenti, a partire da Mirafiori. Ancora una volta è esclusa la Cgil. Con la Fiom che protesterà fuori dai cancelli. Il segretario generale Maurizio Landini e il segretario nazionale e responsabile auto Giorgio Airaudo, incontreranno i lavoratori durante il cambio turno, in contemporanea con la conferenza stampa di Marchionne. «Saremo lì per ricordare a tutti che la Fiat ostentatamente sta ancora tenendo fuori dalla fabbrica i tre nostri iscritti, Giovanni Barozzino, Marco Pignatelli e Antono Lamorte, che hanno vinto la causa spiega Giorgio Airaudo pagandoli senza farli lavorare. In più speriamo che qualcuno dei sindacalisti che incontreranno Marchionne abbia il coraggio di chiedergli il futuro della Grande Punto, di cui non si sa ancora niente. Con la Grande Punto Melfi si assicurava grandi volumi di produzione e occupazione. Invece con i Suv la Fiat prende una strada rischiosa: i due Suv erano stati promessi a Mirafiori e sono rimasti bloccati per molti mesi. Più in generale chiude Airaudo la Fiat sta cercando di portare avanti una strategia stabilimento per stabilimento, ma non paga: a Pomigliano, pur con un nuovo prodotto, più di 2mila operai sono ancora fuori». RICORSO FIOM SU POMIGLIANO E proprio su Pomigliano continua il braccio di ferro legale tra Fiat e Fiom. È di ieri la notizia che il ricorso della Fiom sulla procedura di mobilità per i 19 operai che il Lingotto ha deciso di licenziare per ritorsione contro la sentenza che l’ha costretta ad assumerne 19 iscritti alla Fiom sarà esaminato dal Tribunale di Roma il prossimo 15 gennaio. Proprio pochi giorni prima della scadenza della procedura di mobilità e del tentativo di conciliazione fra azienda e sindacati.
L’Unità 19.12.12
Pubblicato il 19 Dicembre 2012