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“Sì alle agevolazioni per i danni indiretti”, di Natascia Ronchetti

«Un provvedimento dovuto, non abbiamo mai voluto pensare nemmeno per un attimo che non si arrivasse a questo risultato». Pietro Ferrari, presidente degli industriali modenesi, incassa soddisfatto l’emendamento alla legge di stabilità che estende le agevolazioni fiscali alle imprese che hanno subito danni indiretti a causa dal terremoto. Il provvedimento, dopo l’accordo tra Governo e Regione, è infatti pronto ad approdare in Parlamento con un impianto normativo che accoglie, di fatto, le richieste delle aziende. Avranno diritto a beneficiare delle stesse agevolazioni previste per chi ha subito danni materiali (accesso al finanziamento bancario con successivo rimborso rateizzato, solo a partire dal 30 giugno del 2013, con interessi a carico dello Stato) tutte le imprese, comprese quelle agricole e commerciali, così come i lavoratori autonomi. La concessione delle agevolazioni, previa autodichiarazione all’Agenzia delle entrate, è subordinata alla presenza di alcune condizioni. C’è il parametro di un crollo del fatturato superiore al 20%, tra giugno e novembre, rispetto alla variazione negativa registrata dall’Istat per il settore di appartenenza. Oppure viene richiesta una contrazione superiore al 20% dei costi variabili. Sono infine poste altre condizioni come l’utilizzo di strumenti di sostegno al reddito oppure la riduzione di personale rispetto agli addetti occupati al 30 aprile del 2012. «Abbiamo fatto un altro passo in avanti», dice l’assessore alle Attività produttive dell’Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli. Se resta comunque l’incognita del responso della Ue (Bruxelles deve pronunciarsi sulla compatibilità del provvedimento) anche gli artigiani si mostrano soddisfatti. «Un risultato importante», dicono dalla Cna della provincia di Modena. Gli spazi per ottenere l’estensione dei benefici fiscali, del resto, c’erano, dato che fino ad ora nella sola Emilia le domande di accesso alle agevolazioni hanno raggiunto un importo inferiore alle attese (750 milioni). Resta aperto il problema dei contributi previdenziali. La mancata proroga della sospensione delle trattenute, denuncia la Cgil dell’Emilia Romagna, in alcuni casi ha portato a buste paga ridotte a 300 euro.
Il Sole 24 Ore 14.12.12