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“I fondi per la cassa integrazione dei Piccoli? Finiranno in primavera”, di Lorenzo Salvia

L’anno prossimo l’economia tornerà a girare, avremo meno aziende in crisi e meno lavoratori a casa. Chi lo dice? Nessuno in effetti, non così almeno. Eppure questo si dovrebbe pensare dopo aver confrontato i soldi per la cassa integrazione in deroga stanziati per il 2013 con quelli che prevediamo di spendere quest’anno e che abbiamo speso l’anno scorso.
Al momento, per il 2013, lo strumento con cui lo Stato aiuta soprattutto le piccole aziende in crisi e i suoi lavoratori, che non hanno accesso alla cassa ordinaria e straordinaria, ha una dotazione complessiva di 970 milioni di euro. In realtà i soldi utilizzabili sono anche meno perché da questa somma sono già stati dirottati fondi ad altre destinazioni. Cambia poco, in ogni caso, perché la differenza è di quelle macro. L’anno scorso, considerando anche i soldi messi a disposizione dalle Regioni, abbiamo speso per la cassa in deroga 1,7 miliardi di euro, quest’anno si prevede di sfondare la soglia dei 2 miliardi. Avremo la metà dei fondi ma nulla lascia pensare che, per l’economia, le cose andranno meglio.
Il primo a lanciare l’allarme era stato nei giorni scorsi Gianfranco Simoncini, assessore alle Attività produttive della Toscana e coordinatore della commissione Lavoro per la conferenza delle Regioni. «Siamo fortemente preoccupati per la sottostima delle risorse» aveva detto, aggiungendo che lo stesso timore «è condiviso anche dal ministro del Welfare, Elsa Fornero». Nelle ultime ore anche i sindacati hanno sollevato il caso. Non solo la Cgil con Susanna Camusso che ha parlato di «cifra assolutamente insufficiente a traguardare il 2013». Ma anche la Cisl con Giorgio Santini che invoca «più risorse» e la Uil con Guglielmo Loy che chiede di «rafforzare gli scarsissimi fondi messi a disposizione» per evitare una «vera e propria catastrofe sociale». Il problema è noto, l’allarme condiviso e il dossier è sul tavolo del ministro dell’Economia. Anche perché gli ultimi dati disponibili, quelli di ottobre, hanno visto il numero delle ore di cassa integrazione autorizzate a qualsiasi titolo sfondare di nuovo quota 100 mila, una soglia che nel 2012 abbiamo superato solo altre due volte, con un aumento di quasi il 20% rispetto al mese scorso. Resta da trovare la soluzione, però. Un primo passo arriva con il decreto legge Sviluppo all’esame del Senato che potrà dare una boccata d’ossigeno alle Regioni del Sud, quelle che nel linguaggio comunitario vengono definite «Obiettivo uno». Il provvedimento, spiega la relatrice Simona Vicari (Pdl), permetterà di usare per la cassa in deroga i fondi strutturali di Bruxelles, dopo averli spostati sul Fondo sociale europeo e a patto di aver presentato progetti innovativi.
Ma la partita vera si giocherà sulla legge di Stabilità, sempre sul tavolo del Senato: «Con l’attuale tendenza — spiega il relatore Giovanni Legnini (Pd) — i soldi disponibili ci consentirebbero di arrivare a marzo, al massimo ad aprile. Trovare i soldi non sarà facile ma bisogna intervenire e lo faremo».
Corriere 02.02.12