Summit con i sindaci per fare il bilancio a sei mesi dalla seconda tragica scossa del 29 maggio Fondi per la ricostruzione disponibili dal 10 gennaio. Sono sessanta le scuole provvisorie già aperte. Il 10 gennaio. È questa la data in cui le banche cominceranno ad erogare direttamente alle imprese che eseguono i lavori i contributi fino all’80% stanziati per la ricostruzione: sei miliardi messi a disposizione dal primo gennaio dalla Cassa depositi e prestiti, secondo l’attesa convenzione con l’Abi che verrà firmata nei prossimi giorni. Entro questa settimana, inoltre, sarà firmata dal commissario Vasco Errani anche l’ordinanza sulle abitazioni di tipo E pesante, l’unica ancora in via di definizione. È quanto emerso ieri al termine di un vertice in Regione con i sindaci dei comuni colpiti dal sisma: un summit nel quale, a distanza di sei mesi dai terremoti del 20 e 29 maggio, è stato fatto un primo bilancio di tutti gli interventi messi in campo. Oltre 13 miliardi e 273 milioni di euro i danni complessivi stimati, di cui 12 miliardi e 202 milioni nella sola Emilia-Romagna: 676 milioni per i provvedimenti di emergenza, 3 miliardi e 285 milioni di danni all’edilizia residenziale, 5 miliardi e 237 milioni alle attività produttive, 2 miliardi e 75 milioni al patrimonio culturale. L’EMERGENZA. Dalle recinzioni alle demolizioni fino ai puntellamenti. Sono stati questi gli interventi urgenti che, all’indomani del sisma, hanno avuto la priorità. Il finanziamento complessivo è stato di 21,5 milioni di euro, provenienti dal Fondo per la ricostruzione. A breve è prevista la pubblicazione di ordinanze per ulteriori 15 milioni di euro. GLI EDIFICI. Circa 40 mila gli edifici controllati: 24.564 abitazioni, 963 scuole, 2.075 edifici a uso produttivo, 2.697 a uso commerciale, 1.139 uffici, 11.311 depositi e 174 edifici d’uso turistico. A livello di inagibilità, dalle verifiche è emerso che il 30% degli edifici è risultato inagibile, più un 6% inagibile per rischio esterno, ossia a causa di elementi esterni pericolanti il cui crollo potrebbe interessare l’edificio. Le abitazioni dichiarate inagibili, a conclusione dei sopralluoghi, sono oltre 31 mila. I danni ammontano a oltre 3,3 miliardi di euro. Entro fine anno 910 moduli abitativi. I CONTRIBUTI. La prima misura messa in campo per le sistemazioni alternative è stata il Contributo di autonoma sistemazione (Cas), concesso a oltre 14mila famiglie per un totale di 40mila persone coinvolte. Per far fronte all’emergenza abitativa in seguito è stato emanato il “Programma casa per la transizione e l’avvio della ricostruzione”. Inoltre sono in corso di realizzazione circa un migliaio di moduli prefabbricati abitativi. Di questi, circa 800 da realizzare in aree appositamente allestite in 7 dei 13 comuni che ospitavano tendopoli e circa 160 in ambito rurale, a servizio delle attività agricole. LE SCUOLE. Oltre 450 gli edifici scolastici danneggiati, di cui 60 hanno comportato la costruzione di soluzioni provvisorie. In totale, sono state verificate 868 scuole, 791 pubbliche e 77 private, che ospitano complessivamente oltre 70 mila studenti. Gli edifici scolastici risultati totalmente inagibili sono 140, 24 quelli inagibili per cause esterne e 296 quelli parzialmente inagibili. Stanziati oltre 166 milioni di euro. Sono già state individuate, inoltre, le aree dove saranno costruite 25 palestre temporanee per 29 milioni di euro. ATTIVITÀ PRODUTTIVE. Il sisma ha colpito una delle aree produttive più importanti del Paese, per una produzione pari all’1,8% del Pil nazionale. Le aziende coinvolte sono diverse migliaia per un valore complessivo del danno stimato in 2,7 miliardi di euro. A causa del terremoto hanno dovuto fare ricorso alla cassa integrazione oltre 40 mila lavoratori. Per quanto riguarda le aziende agricole e zootecniche, i danni stimati sono pari a 2,4 miliardi di euro. La quota maggiore si concentra nella nostra provincia, con il 91,5% dei danni totali. PATRIMONIO CULTURALE. La stima dei danni diretti al patrimonio culturale raggiunge oltre 2 miliardi di euro e riguarda circa 2.100 strutture, tra cui 782 edifici di culto. Sedici le biblioteche danneggiate, 7 le sale cinematografiche inagibili, 12 i teatri. Per quanto riguarda le strutture e impianti sportivi, gli spazi danneggiati sono un centinaio. Al 15 novembre risultano finanziate, con la gestione commissariale, 165 opere provvisionali per interventi su chiese, campanili, palazzi storici, rocche e castelli, cimiteri. Dalla Regione fanno sapere che si sta ultimando la predisposizione del programma di ripristino dei luoghi di culto, che coinvolge circa 60 chiese per una spesa di 15 milioni di euro. OSPEDALI. Le aziende sanitarie del servizio sanitario dell’Emilia-Romagna hanno riportato danni diretti per 96 milioni di euro. I danni alle strutture sanitarie e per le tecnologie sanitarie ammontano a 59 milioni di euro, quelli per la prima assistenza a 37 milioni. Alla fine del mese di ottobre per gli ospedali più danneggiati, Carpi e Mirandola, le attività sanitarie risultavano riattivate rispettivamente per l’80 % e per il 40 %. Entro i primi mesi del 2013 gli interventi per il ripristino funzionale delle strutture ospedaliere saranno completati.
La Gazzetta di Modena 28.11.12
Pubblicato il 28 Novembre 2012