È necessario contrastare la violenza sulle donne con ogni mezzo a disposizione delle istituzioni, perché, come già denunciato dall’Onu, violenza e femminicidio sono “tollerati dalle pubbliche istituzioni per l’incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne che vivono diverse forme di discriminazioni e di violenza durante la loro vita”.
Il primo impegno del Parlamento, affinchè non resti lettera morta allo scadere della legislatura, sarà la ratifica della Convenzione di Istanbul, che ha tra i suoi obiettivi la prevenzione, la protezione delle vittime, l’efficacia delle sanzioni e delle pene e l’eliminazione delle discriminazioni.
Ma se è vero che sono necessarie norme adeguate e la loro corretta applicazione, è altresì vero che servono risorse per l’assistenza e la prevenzione e, soprattutto, serve l’impegno a costruire una cultura del rispetto delle donne, a partire dalle giovani generazioni.
Attraverso la scuola, che deve essere in grado di raccontare una realtà fatta di donne e uomini, si possono porre le basi per abbattere gli stereotipi. È con la cultura e l’educazione che si può sovvertire lo stato di cose esistente e formare le cittadine e i cittadini di un futuro senza più violenza sulle donne.
Manuela Ghizzoni
Pubblicato il 25 Novembre 2012
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