Non sarà una Tribuna politica con quel vecchio stile, un po’ ingessato; ma neppure un talk show gridato. Il confronto fra i cinque candidati alle primarie del centrosinistra che questa sera Sky manda in onda alle 20.30, e che potrebbe segnare una nuova via della comunicazione elettorale, si ispira semmai al modello americano. Regole ferree, scenografia ad effetto, puntare sui contenuti. «Vogliamo garantire a tutti e cinque i candidati la stessa opportunità di parlare agli elettori», spiega Sarah Varetto, direttore del canale All news, che già sta cercando di organizzare analogo confronto per le primarie del centrodestra.
La cornice è quella del Teatro della Luna che a Milano ospita la trasmissione X Factor: ma le analogie con il programma musicale finiscono qui. I candidati saranno in piedi, avranno un leggio trasparente per i propri appunti e potranno muoversi verso il pubblico. Un orologio segnerà il count down, perché per ogni domanda si avrà a disposizione un minuto e mezzo; in caso di replica, il tempo concesso è invece di un minuto e c’è la possibilità di chiedere tre sole repliche. Previsto anche l’appello finale, proprio come nei faccia a faccia americani, durante il quale non si potranno fare riferimenti agli avversari.
Le regole sono state riviste con i rappresentanti dei cinque candidati, che si sono riuniti giovedì negli studi di Sky con Varetto e con il conduttore del confronto di questa sera, Gianluca Semprini. «Sarà difficile riuscire a parlare in modo efficace di contenuti, con regole così tassative e tempi così stretti», temono nello staff di Renzi. Lo stesso sindaco di Firenze, ieri mattina a Milano, lamentava che «io che sono accusato di parlare per slogan, poi però vado sui giornali solo se parlo di Bersani, della zia di Bersani e della pompa di benzina. E quando spiego i contenuti, niente..». Le polemiche della vigilia, insomma, non sono mancate. A partire dalla scelta di Sky, mentre i renziani pare avrebbero preferito Fabio Fazio. Simona Bonafè, del comitato elettorale del sindaco, ha inviato una lettera aperta al conduttore di «Che tempo che fa»: «Trovo singolare che un protagonista come te della tv pubblica intesa anche come esperimento civico possa essere considerato inadeguato a ospitare il confronto televisivo delle primarie di centrosinistra». Replicano i bersaniani: «Scelta fatta insieme». E proprio Stefano Di Traglia, dallo staff del leader pd, è convinto che «questo appuntamento tivù rappresenterà comunque un fatto storico». Piace anche il fatto che il confronto sarà lanciato su tutte le piattaforme: satellite, digitale, social e rete: «Solo così riusciremo a far circolare le idee e arginare le polemiche». Bruno Tabacci, un altro dei candidati, pensa che «questo importante appuntamento costringerà anche la Rai, cioè il servizio pubblico, a proporre dibattiti di questo genere».
Ma come si ci prepara allo scontro? «Ci auguriamo che Renzi riesca a farsi un bel sonno, visto le ore che sta perdendo in queste giornate così frenetiche». Ieri, intanto, per allenarsi, il «rottamatore» ha dovuto ingaggiare un nuovo duello con D’Alema, il quale ha commentato lapidario: «Nulla dietro la rottamazione». Replica: «Per noi ambiente, cultura e Internet sono tutto».
Per Bersani vigilia casalinga: «Il suo stile — garantiscono i suoi — sarà sempre il solito, sobrio, sicuro e rassicurante. Di certo non staremo a discutere il colore della cravatta». Così Nichi Vendola, che ha passato la domenica a fare comizi in Toscana: «Il confronto è una opportunità cui aderiamo volentieri — assicurano i suoi collaboratori — e sicuramente punteremo soprattutto su alcuni contenuti che vogliamo far passare per spiegare il nostro modello di governo. L’abbigliamento? Decide Nichi, come sempre». La candidata Laura Puppato è soddisfatta di questa «che sarà da affrontare come una sperimentazione»: «Non so quanto riusciremo a far capire in tempi così contingentati, ma sicuramente questo tipo di format sarà utile perché riscuoterà un forte interesse popolare visto che le persone hanno forte bisogno di capire e conoscere». Unica donna su un palco tutto maschile, Puppato non è assillata dall’immagine: «Mi presento per quello che sono. Certo, un po’ di emozione va messa in conto e comunque non ho ancora neppure pensato a come vestirmi. Ci ragionerò all’ultimo momento, ma so che saranno più importanti le cose che dirò degli abiti o del modo di gesticolare».
Il Corriere della Sera 12.11.12
Pubblicato il 12 Novembre 2012