I primi dati ufficiali: bocciato dalle famiglie il modulo di 24 ore nelle elementari. In crescita il tempo pieno. Maestro unico: «Alla prova dei fatti, un fallimento». E’ durissimo il giudizio del sindacato lombardo della scuola sul modello Gelmini di docente elementare. «Solo falsità — contesta il ministro —. Il sindacato si rassegni: è finita l’epoca del suo strapotere irresponsabile ». Ieri Gilda, Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola hanno diffuso i dati aggiornati sugli organici della scuola in Lombardia. Da Roma il ministro ha ribattuto colpo su colpo. «Questa volta non si tratta di una nostra valutazione ma del parere delle famiglie — alza la voce Angelo Scebba, segretario regionale Gilda in Lombardia —. Basta dare un’occhiata ai moduli orari scelti in regione: su oltre 21 mila classi alle elementari quelle con il modulo orario di 24 ore, e quindi con il maestro unico, saranno soltanto sette. Forse si arriverà a otto. Una quota irrisoria».
I sindacalisti lamentano 4.853 posti in meno negli organici della scuola lombarda. «I tagli riguarderanno 696 maestri elementari, 2.025 professori delle medie e 2.132 delle superiori. Purtroppo le nostre previsioni si sono confermate azzeccate. E non stiamo parlando di stime ma di dati del provveditorato», allarga le braccia il segretario generale della Flc Cgil Lombardia, Corrado Barachetti. Certo, in parte basterà non rimpiazzare i docenti che vanno in pensione. Si parla di 2.000 tra prof e maestri solo a Milano. «Ma ci saranno anche 1.700 supplenti annuali che da settembre non avranno più lavoro — affonda Barachetti —. Inoltre, per la prima volta in Lombardia, abbiamo 700 docenti di ruolo che resteranno senza posto e saranno ricollocati in altre scuole». Il ministro non si fa pregare. «Primo: le classi che hanno scelto il modello delle 24 ore in Lombardia non sono sette ma il triplo», precisa Gelmini. «Secondo, e più importante, il sindacato fa finta di non sapere che il maestro unico riguarda tutti i modelli orari. Tempo pieno compreso. Finalmente anche nel nostro Paese i docenti avranno responsabilità educative chiare».
Ma il sindacato insiste. «C’è anche un problema evidente di qualità del tempo pieno. L’orario è lo stesso ma sono state tolte le compresenze. In Lombardia ci troviamo con più studenti e meno docenti », riassume Renato Capelli della Cisl Scuola Lombardia. Aggiunge il sindacalista: «La verità è che molte famiglie che avevano chiesto il tempo pieno sono state costrette a ripiegare su altri modelli orari ». «Niente di più falso — si scalda Gelmini —. L’anno prossimo in Italia i ragazzi che potranno contare sul tempo pieno saranno 30 mila in più. E la qualità della formazione per chi frequenterà le 40 ore non sarà certo inferiore rispetto al passato. Tagliando le compresenze abbiamo soltanto ridotto gli sprechi. Ribadisco: nessuna penalizzazione sul piano educativo». I sindacalisti della scuola lombarda osservano all’unisono che «il modello delle 24 ore si dimostra un fallimento visto che il ministero si aspettava che a fare questa scelta fossero il 20-30 per cento delle famiglie». Il ministro non ne vuole sapere: «Ancora una volta soltanto falsità. Le 24 ore sono state scelte dal 4 per cento dei genitori. E’ giusto garantire più opportunità. E comunque non ci attendevamo nulla di diverso». Per finire, la questione fondi. Le scuole lombarde hanno 200 milioni di «residui attivi ». «Danaro che lo Stato deve agli istituti», spiega Barachetti della Uil. «Chiediamo che il presidente della Regione, Roberto Formigoni, costituisca un fondo di garanzia per le scuole. Proprio come ha fatto per le aziende in difficoltà».
Il Corriere della sera 09.05.09