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"Prof, primo stop alle sei ore in più la maggioranza vota contro", da repubblica.it

Primo stop in parlamento all’aumento a 24 ore dell’orario di insegnamento dei prof italiani. Ieri, la commissione Cultura della Camera ha approvato due identici emendamenti, uno della relatrice Manuela Ghizzoni (Pd), nonché presidente della commissione, e l’altro presentato dalla maggioranza (Pd, Pdl e Udc) che chiedono la cancellazione dei commi riguardanti l’aumento, senza nessun corrispettivo economico in cambio, da 18 a 24 ore dell’orario di cattedra degli insegnanti di scuola media e superiore.
Ma quello di ieri è solo un primo passo verso l’abolizione di un provvedimento che ha fatto letteralmente imbufalire gli insegnanti. “L’approvazione dell’emendamento soppressivo all’aumento dell’orario di lezione, presentato dal relatore e dalle forze di maggioranza, è il primo passo per il definitivo stralcio della norma – dichiara Manuela Ghizzoni – Qualsiasi intervento di modifica dell’orario di lavoro deve essere inserito in ambito contrattuale e non può che tendere al rilancio della professione docente e del suo ruolo sociale”.
Ora la palla passa alla commissione Bilancio e al parere del governo che, però, ha già anticipato, per bocca del sottosegretario all’Istruzione Rossi Doria, la volontà di sostenere l’emendamento Ghizzoni. Se nei prossimi giorni la commissione Bilancio ratificherà gli emendamenti che cancellano i commi 42, 43 e 45 dell’articolo 3 della legge di stabilità, si ritornerà alle 18 ore di insegnamento settimanali. Nell’emendamento i parlamentari indicano la strada da seguire per trovare i fondi per coprire i risparmi previsti dalla Spending review: i soldi andrebbero presi dal costituendo fondo per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo stato ad uno o più fondi immobiliari che sarà istituito presso il ministero dell’economia.