“Vogliamo sciogliere il consiglio regionale della Lombardia, il problema è che per farlo dobbiamo arrivare a 41” consiglieri dimissionari. Così Marco Minniti, deputato del Pd, intervenendo ad Agorà su Rai3. “Quella presidenza, quel consiglio, ha cessato di svolgere le sue funzioni – spiega Minniti – La vicenda di Zambetti ha segnato un passo decisivo: si è messa in discussione la legittimità democratica del Consiglio regionale della Lombardia. Se la legge per lo scioglimento dei consigli comunali fosse applicabile ai consigli regionali, cosa che mi auguro faccia il legislatore, il consiglio regionale della Lombardia sarebbe stato posto sotto indagine per inquinamento mafioso. Nel momento in cui si dimostra che un’organizzazione criminale ha influito sull’elezione anche di un solo rappresentante – conclude – si e’ inquinato il processo democratico”.
“Mi pare che emerga il lascito di una stagione in cui, come testimoniano gli ultimi e sempre più numerosi avvenimenti, la politica e’ stata concepita più come un modo per arricchirsi e occupare il potere che per servire l’interesse generale dell’Italia”. Lo ha detto Nicola Latorre , vicepresidente del Gruppo PD al Senato in merito agli ultimi scandali della regione Lombardia.
“I fenomeni di degenerazione a cui assistiamo – ha continuato – sono il frutto di anni in cui si e’ diffuso un modo di fare politica improntato alla costruzione di un ruolo diretto tra leader e popolo che ha prodotto personalizzazione e crisi dei luoghi della mediazione politica e istituzionale. Il Consiglio Regionale Lombardo deve sciogliersi perché la situazione è politicamente insostenibile”.
Sulla legge elettorale, Latorre ha poi detto che “non si può più menare il can per l’aia. E’ indispensabile cambiarla- ha aggiunto- e mi auguro dunque che si arrivi a un accordo il più largo possibile tra le forze politiche tenendo ben presente che anche i fatti di questi giorni dimostrano come il meccanismo delle preferenze incoraggi le forme di corruzione e il voto di scambio. Anche la cronaca insomma – ha concluso Latorre – consiglierebbe di privilegiare i collegi uninominali, peraltro contenuti nella nostra proposta”.
Per i senatori del PD Luigi Vimercati e Marilena Adamo “quanto sta emergendo in Lombardia dall’inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndrangheta e la corruzione pone inquietanti interrogativi che non possono risolversi con il candido stupore manifestato in queste ore dal presidente Formigoni”.
“Poiché l’unico dato incontrovertibile è che la sua giunta era al centro di losche mire criminali – proseguono i due senatori PD, – Formigoni non può limitarsi alle alzate di spalle, soprattutto dopo che l’opposizione in Consiglio Regionale ha da tempo denunciato traffici e operazioni di dubbia natura che si svolgevano attorno al Pirellone”.
“Ricordiamo tutti – concludono Adamo e Vimercati – l’atteggiamento al limite dell’insolenza tenuto da Formigoni in questi mesi verso il PD e le altre forze d’opposizione. Ma la questione morale che sta ora emergendo è il sigillo di un più complessivo fallimento politico. Per questo crediamo opportuno che debba chiedere scusa ai cittadini e compiere l’unico atto dignitoso che gli rimane, rassegnare cioè le dimissioni”.
da www.partitodemocratico.it