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"Più alunni per classe ma la paga dei prof scende", di Giovanni Scancarello

Quasi ovunque il numero di studenti per classe diminuisce per mettere la scuola in condizione di sfruttare al massimo le potenzialità dell’autonomia. E se non accade è perché i finanziamenti servono a retribuire meglio i docenti. Ebbene, in Italia non succede né l’una né l’altra cosa. Dal 2000 al 2010, affermano i ricercatori Ocse nell’ultimo rapporto sull’educazione, nel mondo la media delle classi è scesa di uno studente per classe sia alle primarie che alle medie. Si passa dai 17,4 studenti per classe in Islanda ai 38,5 della Corea nel 2000, dai 19,4 studenti in Lussemburgo e Regno Unito, ai 34,7 della Corea nel 2010. In Paesi come l’Italia, che invece avevano classi meno affollate nel 2000, il numero degli alunni è in aumento, da noi anche per effetto dell’incremento di un punto del rapporto alunni/docenti previsto dall’articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008. Va detto che che nella 57^ seduta del gruppo di senatori del 2008 aveva ammonito l’allora governo Berlusconi sui rischi del sovraffollamento delle classi, con il cambio di governo le cose non sono cambiate. È vero che con l’art. 50 del decreto legge semplificazioni è stato poi annunciato dal governo Monti un piano di potenziamento dell’autonomia scolastica, con l’istituzione dell’organico funzionale d’istituto e di rete, ma è ormai da giugno che le scuole aspettano l’uscita dei decreti attuativi della legge di conversione. Alla fine la sensazione che emerge anche dalla lettura dei dati Ocse è disorientante. Da una parte il previsto aumento degli studenti per classe avrebbe dovuto portare ad un aumento degli stipendi che non c’è stato. Dall’altra si richiede alla scuola dell’autonomia di lavorare per personalizzare il curricolo ma con le risorse della scuola dei primi governi unitari. Alla fine quasi ovunque, tra il 2000 e il 2010, i salari dei docenti sono cresciuti, tranne che in Italia. Non solo, ma l’Italia è l’unico Paese dell’Ocse in cui il salario dei docenti praticamente diminuisce a fronte dell’incremento del numero di studenti per classe (più 9% in dieci anni). Fosse almeno servito per stimolare i docenti pagandoli appunto di più, sarà pure argomento di bassa lega, ma sembvra che altrove funzioni (Brewer, Krop, Gill, and Reichardt, 1999, Blatchford et al., 2002).

da ItaliaOggi 02.10.12

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