Roberto Benigni irrompe sul palco della festa democratica di Reggio Emilia, si inventa un fantomatico fax di «saluti» da Beppe Grillo, e saluta così la platea: «Saluto il popolo del Pd, maledetti piduisti…». Impossibile, anche per lui, sfuggire alla polemica del giorno tra il comico genovese ed il segretario del Pd seduto in prima fila per assistere alla «lettura di Dante». E’ proprio a Bersani-zombie che Benigni si rivolge per primo: «Bersani reagisci… batti un colpo, alzati e cammina». E poi rivolto a Grillo: «Non si dice morto, al limite diversamente vivo…». «Mi è appena arrivato un suo fax di saluto – aveva esordito poco prima -. C’è scritto “cari Bersani ed elettori del Pd, vi volevo salutare e dire a tutti di andare a vaffa…” ed altre cosine personali. È la sua maniera di essere affettuoso. Grillo vuole fare l’alleanza, parla così. A me ha detto “vecchia salma, piduista zombie”. Grillo è fatto così. Ma quando si innervosisce può diventare anche volgare. Al punto di fare cose che Bossi sembra Lord Byron». E ancora: «Quando Grillo gli ha dato del “cadavere” – ha scherzato Benigni – Bersani si è innervosito ed è andato a sbattere con il carro funebre….Dai Bersani – ha aggiunto – dopo ci facciamo una partita a Tresette col morto. Piduista? No, ma ne parliamo domani qui al convegno con Licio Gelli».
Battute a tutto campo, anche sulle future alleanze nel centrosinistra. «Il prossimo anno la Festa democratica con Casini e Vendola si chiamerà Festa problematica». E poi: «Tutti vogliono candidarsi alle primarie: l’anno scorso in tre milioni hanno votato, quest’anno ci saranno tre milioni di candidati. Anche Di Pietro ha detto che si candiderà alle primarie, dopo averle vinte farà le secondarie (le superiori)».
Non poteva mancare una stoccata anche a Berlusconi. Il cavalier «dopo tutto quello che ha fatto, vuole fare il presidente della Repubblica… Ci crede davvero! Ci sarebbero tutte le sue foto in tutti i locali pubblici. Ma sarebbe l’unico modo per vederlo in una caserma dei Carabinieri…». «Dante e Berlusconi un po’ si somigliano ha poi aggiunto – Tutti e due ci hanno fatto vedere l’inferno». E non sia mai che il cavaliere voglia davvero tornare in campo: «Berlusconi ancora no, Berlusconi no, pietà», urla Benigni:«Si è ripresentato, sembra uno di quei film horror, tipo lo Squalo 6. Quando si è ripresentato, Alfano si è messo a piangere…Alfano, figurati noi. Dante, per sfuggire ai processi è stato vent’anni in esilio. Berlusconi è stato vent’anni a Palazzo Chigi. Dante ha avuto fede e anche Berlusconi ha avuto…Fede. A Dante il fatto di avere fede lo ha portato vicino alla Madonna. A Berlusconi il fatto di avere Fede lo ha portato vicino a Regina Coeli. Dante per un poema su una donna l’ha pagata cara. Anche Berlusconi le donne le paga care».
Benigni si era intrattenuto col segretario del Pd per circa un quarto d’ora prima dell’inizio dello spettacolo ed anche in questa occasione il comico toscano non si era tenuto: «E’ una gioia vederti, illumini tutto l’ambiente». E ancora: «L’altra sera a Firenze mi hai lasciato tutta la sera con Renzi: ti aspettavo». «Grillo? Non è successo niente, quindi non abbiamo nulla da dire stasera», aveva aggiunto beffardo facendo capire che sulla querelle di questi giorni su zombie e fascisti del web avrebbe certamente detto la sua. «Benigni è una delle persone più miti che si possa incontrare, che dice le cose, anche le più critiche, in modo accettabile. Vi risulta che io abbia dei problemi davanti alle critiche fatte in modo civile?», ha commentato il segretario Pd rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano quale differenza ci fosse tra i monologhi di Benigni e i post sul blog di Beppe Grillo. Affettuoso, ma sempre sarcastico, anche il controcanto dell’attore toscano: «A Bersani farei una statua: ci deve fare vincere. Non ci può fermare nessuno, siete costretti a vincere. Anche se vi alleate con Casini vi votiamo lo stesso, anche se ce la mettete tutta per non farvi votare».
La Stampa 28.08.12