Un’ora di confronto senza il ministro. I sindacati degli statali, con l’eccezione della Cisl, decidono immediatamente di proclamare lo sciopero generale per venerdì 28 settembre. Allo sciopero si unisce poi la manifestazione nazionale del comparto scuola fissata dalla Flc Cgil per sabato 20 ottobre. Il tutto alla vigilia del presidio unitario sul tema degli esodati dalle 9,30 di questa mattina alla piazza del Pantheon a Roma. Con il ministro Filippo Patroni Griffi murato in commissione al Senato per gli emendamenti alla spending review, a ricevere i sindacati è stato il capo dipartimento Antonio Naddeo. Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni: no ai tagli del 10 per cento al personale e nessun accordo sulla gestione della mobilità per gli esuberi. A poco è servito l’annuncio, arrivato nel pomeriggio, di un nuovo incontro fissato dal ministro (e questa volta Patroni Griffi garantisce la presenza) per lunedì 30 alle 11. Passano poche ore e Fp Cgil da una parte e Uil-Flp e Uil Pa dall’altra comunicano la data della mobilitazione generale: Uno sciopero «per cambiare la politica economica del governo che smantella lo stato sociale e non riduce gli sprechi», dicono, giudicando «gravissima» l’assenza del ministro della Pa, Patroni Griffi, stamattina al tavolo sulla spending review e respingendo la «sommatoria dei tagli lineari» del dl: «Non è più accettabile che a pagare siano sempre i soliti noti». Scuola: protesta a ottobre Poche ore prima era arrivata la decisione del comparto scuola-conoscenza della Cgil: «Il 20 ottobre faremo una grande manifestazione nazionale della Flc-Cgil per rivendicare investimenti in conoscenza pubblica, diritto allo studio, rinnovo dei contratti, piano per la stabilizzazione dei precari», spiega il segretario Mimmo Pantaleo. Questa mattina invece Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti dalle 9,30 terranno a piazza del Pantheon un presidio in difesa dei lavoratori esodati. Al centro degli interventi ci sarà certamente il No del governo alla richiesta del Pd di allargare i 55mila nuovi salvaguardati previsti nel decreto spending review. Cgil, Cisl e Uil chiedono infatti che sia «rimosso ogni vincolo numerico rispetto ai salvaguardati» e «in questo senso un confronto di merito con il sindacato – più volte richiesto al governo – avrebbe consentito di definire da subito i contorni della platea trovando una soluzione adeguata all’intera vicenda». L’Ugl invece domattina terrà una maratona oratoria sotto palazzo Vidoni.
L’Unità 26.07.12
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