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"Spending review, scontro con le Regioni", di Roberto Petrini

Errani: sacrifici insostenibili per sanità e trasporti. Polverini: non licenzio 2.500 persone. Muro contro muro tra le Regioni e il governo sulla spending review, e oggi si replica: un nuovo incontro è previsto al ministero del Tesoro alla presenza anche di Mr. Forbici, Enrico Bondi. «Clima teso», ha mandato a dire tramite Twitter il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, quando il vertice di Palazzo Chigi era ancora in corso. «Non me la sento di licenziare 2.500 persone e abbandonarle a loro destino», si è lamentata Renata Polverini, presidente del Lazio a proposito delle norme introdotte dal decreto sulle società in house. Il giudizio di sintesi è stato espresso al termine dell’incontro dal presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani che ha puntato l’indice
soprattutto sul rischio di una riduzione dei servizi ai cittadini: «La spending review è insostenibile per sanità e trasporto pubblico locale perché si somma agli effetti delle manovre già previste sul 2013-2014. Vogliamo fare la verifica effettiva della garanzia, come recita il decreto, che vengano salvaguardati i servizi».
Monti e il neo ministro del Tesoro
Vittorio Grilli hanno tenuto duro: «Gli obiettivi del decreto non cambino», recita una nota emessa da Palazzo Chigi al termine della riunione. Nel corso del vertice Monti aveva osservato che «la sfida che il governo impone è una sfida che impone la realtà». «Ci unisce lo stesso spirito », aveva sottolineato il presidente del Consiglio che – secondo
alcune indiscrezioni emerse dalla riunione – avrebbe anche mostrato una certa sorpresa quando le Regioni hanno sollevato il tema del trasporto pubblico locale: pensavo che i problemi avrebbero riguardato più la salute ma, avrebbe aggiunto, «va bene così…».
Entrando più direttamente nel merito Vittorio Grilli ha
espressamente detto «no» ad una riduzione dei tagli: «I saldi che abbiamo non cadono dal cielo, l’impegno del governo è di non cambiare i saldi». In altre parole l’esecutivo non sarebbe disposto a mitigare l’impatto della manovra ma solo, eventualmente, a intervenire compensando tra una voce e l’altra. «Si possono fare risparmi in altri
settori», ha osservato il ministro del Tesoro.
Unica apertura che le Regioni sono riuscite a strappare è quella di un nuovo round dell’incontro, che si svolgerà oggi a Via Venti Settembre, alla presenza anche del commissario per la spending review, Enrico Bondi, per verificare i numeri in questione. «Daremo vita a un altro approfondimento – ha detto Errani – per ricercare un nuovo possibile accordo. Serve un azzeramento di tutti gli sprechi per un obiettivo che noi giudichiamo sacrosanto, ma – ha ribadito – bisogna garantire i servizi ai cittadini italiani». La risposta finale di Monti, affidata ad una nota, è stata secca: «Darò alle Regioni tutti i chiarimenti necessari».
I tagli imposti dalla spending review alle Regioni impattano
sostanzialmente sulla sanità e sul trasporto pubblico locale. La sforbiciata decisa dal decreto è pari a 900 milioni per il 2012 (quindi a esercizio in corso), 1,8 miliardi nel 2013 e 2 miliardi nel 2014. La riduzione per il trasporto pubblico locale è pari a 700 milioni di euro per il 2012 e 1 miliardo di euro per il 2013.

La Repubblica 12.07.12