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I big della musica per l'Emilia Liga: «Niente alibi per lo Stato», da unita.it

Beppe Carletti dei Nomadi, l’ideatore (aiutato da Guccini) della serata: dagli sms arrivati 1 milione e 200mila euro.
Andrea Mingardi riprende “With a little help of my friend” che Joe Cocker rese vissutissima a Woodstock. Non è proprio lo stesso, ma per la serata va bene così.
Altro musicista bolognese da una città sforna-talenti musicali:Cesare Cremonini. Che si presenta con piano solo. Altro omaggio a Lucio: “Caro amico ti scrivo”. Al quale si aggiungeLaura Pausini.

Frizzi annuncia: con gli sms da casa “pareggiato” il contributo dallo stadio: 1 milione di euro. Ma spera che il sostegno via sms aumenti.

I tempi si allungano, come succede spesso in questi mega-concerto
Luca Carboni si affaccia con un suo cavallo di battaglia d’amore e distruzione per l’eroina, “Silvia lo sai”. Poi il suo “Mare, mare…”

Frizzi legge un brano, bello, di Michele Serra su Crevalcore. Un testo, tra i primi sul sisma e sul dopo-sisma, che individua l’unicità di un territorio e della sua gente.

Alle dichiarazione arriva un Paolo Belli swingante con “Guarda che mare”. Che poi rimarca che al di là della retorica sull’essere laboriosi i problemi ci sono e gli emiliani non possono farcela da soli, tanto è il disastro: ‘non è vero che sono state 3 scosse, ci sono 14mila persone in auto, il terremoto ha colpito il mantovano, Carpi, altre zone. Non ne possiamo più”. Che poi canta con musicisti incontrati dalle zone terremotate.

Il governatore e commissario per il terremoto Vasco Errani: “Gli emiliani sono laboriosi, ma allo Stato non crediamo un euro in più ma vogliamo ricostruire i nostri centri storici, non faremo quello che è stato fatto da altre parti, non faremo i paesi 2 o 3 (chiaro riferimento alle nw town berlusconiane all’Aquila, ndr). Ci prendiamo questo impegno : non un euro andrà da un’altra parte che non sia una scuola un ospedale una casa danneggiata. Ce la faremo e dimostreremo che in Italia si può ricostruire fare bene con onestà e determinazione e responsabilità”.

Passati i campioni dello sport, riprende la parola la musica con Samuele Bersani. Suo anche un omaggio a Lucio. E due parole sui terremotati: bisogna pernsare a loro.

Sul palco Alberto Tomba: “Siamo 45.500”.

Nek, consueto look che ricorda Sting, “Lascia che io sia” la rockeggia un po’ puntando sulle chitarre.

Frizzi si prodiga in un elogio della Ferrari per un’asta che ha fatto incassare un milione e 400mila euro. Poi elogia la Nazionale di calcio. Gioco facile. Annuncia: gli Azzurri faranno una donazione pro-terremotati.

Gianni Morandi si porta dietro il pubblico in “C’era un ragazzo che come amava i Beatles e i Rolling Stones”.

Altro duetto Morandi-Stadio. Inevitabile l’omaggio a Lucio Dalla. Cantando “Piazza Grande”.

Arriva Gianni Morandi che si unisce agli Stadio. Come da programma cantano “Chi erano i Beatles” del gruppo. Che poi ovviamente si buttano in una cover: da “Hey Jude”. Tanto i fab four funzionano sempre.

Il funambolo delle parole Alessandro Bergonzoni: “Per un pelo non mi hanno dato un mutuo, fonderemo la banca del pelo”. E poi la dichiarazione politica: “Non è vero che trivellare ovunque non ha conseguenze”. Chiaro riferimento alle trivellazioni in cerca di petrolio e ai progetti di giacimenti sotterranei per il gas nella zona terremotata.

“Io voglio vivere” cantano i Nomadi (non erano gli Stadio, abbiamo sbagliato, pardon): riportando la platea al rock melodico italiano. Poi “Io vagabondo”, hit di 40 anni fa che trascina tutta la platea.

La Carrà con la sua dance riesce a far ballare lo stadio. Non è una ventenne, in effetti è in forma e trascina chi apprezza i suoi ritmi. Frizzi introduce Raffaella Carrà. Applausi. Si autoproclama emiliana a tutti gli effetti anche se è andata via a 9 anni. Che lancia un invito «ai potenti dell’ Italia» per «alleviare questa burocrazia tremenda nei confronti dell’Emilia e mettere in atto subito tutti i piani d’azione che avete pensato».

Ligabue: non vogliamo che il fatto che gli emiliani sono laboriosi diventi un alibi. Vogliamo sentire dallo Stato che il meglio deve venire. che lo stadio Dall’Ara è esploso in un urlo. Dopo Zucchero, Guccini, Caterina Caselli è stato Luciano Ligabue a salire sul palco del ‘Concerto per l’Emilià. Chitarra e voce, ha disegnato un micropercorso di quello che sta vivendo la sua terra. Prima ‘Sopra il giorno di dolore che uno hà, cantata in coro dai 40.000 dello stadio, poi ‘Il meglio deve ancora venirè. Fra un pezzo e l’altro, l’invito alle istituzioni a non dimenticare l’Emilia. Parole accolte da un nuovo boato.

Tocca alla rockstar da stadio (mancando Vasco…): Luciano Ligabue

Caterina Caselli duetta con Guccini. Poi fuori programma da sola su invito del conduttore Frizzi. La voce sempre roca, però non è quella che conoscevamo. “Ciao amore ciao”.

Caterina Caselli a domanda risponde: manca da un palco da una quarantina d’anni. E’ una delle produttrici e talent scout musicali più affermate d’Italia.

Guccini dice non volersi emozionare troppo. Forse perché sente molto la serata. La sua “Il vecchio e il bambino” è perfetta per una serata così. Ricco l’arrangiamento.

Zucchero apre la serata con il suo rock’n’blues. La scenografia è quella dei grandi concerti in piena regola. Stadio pieno, presenta Frizzi: “40mila biglietti venduti, tutto esaurito”.

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“Bologna, in migliaia al concerto pro terremotati”, diFELICE DIOTALLEVI

Tutto esaurito per il «Concerto per l’Emilia» l’evento di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto che ha visto esibirsi ieri sera sul palco dello stadio Dall’Ara di Bologna i cantanti dell’Emilia Romagna. Allo stadio bolognese sono arrivate più di 40mila persone. Più di quelle che gli organizzatori si attendevano.
Una serata di festa che si aperta sulle note di Zucchero («Il suono della domenica; Per colpa di chi»), a seguire quelle di Guccini («Il vecchio e il bambino»). Il cantante di Pavana ha anche duettato con Caterina Caselli cantando il grande successo «Per fare un uomo». Poi è stato il turno di Ligabue («Un giorno di dolo- re» e «Il meglio deve ancora venire»).
A seguire, in una serata piena di emozioni, tutti gli altri. I Nomadi con «Io voglio vivere» e «Io vagabondo», Alessandro Bergonzoni con la lettura di «Lettera alla terra», gli Stadio con Gianni Morandi che hanno cantato «Chiedi chi erano i Beatles». E poi ancora Nek: «Lascia che io sia; Da qui», Morandi e Gaetano Curreri con «Piazza Grande», Samuele Ber- sani: «Giudizi universali», ma anche Paolo Belli con «Un giorno migliore; Noi cantiamo ancora», Luca Carboni («Mare Mare; Silvia lo sai, Mi ami Davvero»), Cesare Cremonini «Mondo» che poi ha duettato con la Pausini con «L’anno che verrà» un tributo che i due artisti hanno voluto fare a Lucio Dalla, il cantante bolognese morto alcuni mesi fa per un arresto cardiaco.
In tutti una ventina di musicisti, presentati da Fabrizio Frizzi, che hanno regalato alla gente emiliana un sorriso. Che poi era anche il tema della serata. «Ripartiamo col sorriso» era infatti il titolo, ma anche il messaggio, del filmato prodotto da Apt Servizi e dedicato all’Emilia colpita dal terremoto che è stato trasmesso allo stadio Dall’Ara di Bologna. L’Emilia è un territorio, ricorda Apt servizi, l’azienda di promozione turistica locale, abitato da «gente forte e autentica, solare e ge- nuina». Un carattere «che nemmeno il terremoto ha potuto scalfire», raccontato con musica e immagini. Per spiegare «cosa è davvero l’Emilia-Romagna. Chi la abita e chi ci lavora. E con passione». «Il sorriso della gente emiliano-romagnola – dice- va il filmato – dal salumiere alla gelataia, dalla massaia alla fiorista, alla mosaicista, al maestro di sci. Un sorriso contagioso, che attraversa le valli, le città e le campagne, sale sulle cime innevate e rotola in riva all’Adriatico».
La partecipazione di tutti i protagonisti è stata a titolo gratuito e i proventi della vendita dei biglietti saranno interamente devoluti in beneficenza per sostenere progetti a favore delle zone terremotate.
«È un momento di grande solidarietà in cui ci sentiamo tutti uguali sullo stesso livello. Sul palco saliremo solo cantanti emiliani e roma- gnoli, tutti uguali e canteremo per le persone bisognose» ha detto Nek a proposito della serata. Il cantante ha proseguito: « Questo evento vuole raccogliere sì i fondi per i terremotati, ma soprattutto portare un po’ di serenità nelle tendopoli».
Emozionata anche Caterina C selli: «Mi sento stasera una debuttante».

l’Unità 26.06.12