Ho letto qualche giorno fa su “L’Unità” – ma ne hanno parlato anche altri giornali – una news che mi ha letteralmente allargato il cuore. Tanto da averne un mancamento. Ripreso, mi sono detto “L’attesa è finita: la montagna ha partorito. Infatti ci si chiedeva tutti, fino a qualche giorno prima: – Ma il ministro c’è? E che fa? Pensa? E che pensa? – E finalmente il botto”.
Da una montagna di riconoscimenti e titoli accademici e ipertecnici e di pubblicazioni – dal thailandese al sanscrito -, l’ex neo ministro, Prof. Umo Francesco, ha estratto un documento ambizioso in forma di Disegno di Legge (DDL) ancora in bozza.
Il Titolo, molto nuovo – che rinvia a un tema di cui si avvertiva stringente urgenza – è esplicito: “Sul merito” (“De merito”, latineggiante, nell’ultima versione).
Interpellati, stilisti estetisti e coristi della Scala hanno esclamato all’unisono: “Finalmente! Un provvedimento che sarà molto apprezzato nei dintorni di San Marino”
Particolarmente compiaciuta la “ex” Gelmini, del Merito la vera madre a sua insaputa (capita in certi ambienti ). E’ scesa, come si sa, fino a Reggio Calabria per prenderselo.
Si vocifera che Brunetta ambiva anche lui, oltre al Ministro, a figurare come padre. Ma Maria Stella ha detto “no”. Che non è il suo tipo. – E poi, non ci arriva -. Così ha detto.
Ma il Prof. Umo ha imposto la sua paternità, gigantografando il suo ruolo. Che qualcuno, del Team ministeriale, ascrive all’enfasi, altri alla parafrasi e qualcuno addirittura alla nemesi. (E’ tutta gente colta e accreditata, e sa quel che dice).
Comunque, il Ministro ci tiene molto. Tanto che, se Gelmini ne ha fatto la sua bandiera, lui ne vuol fare il suo stendardo (o fors’anche il suo baluardo: non ha ancora deciso. Ha studiato molto ed è un po’ confuso. È da capire).
Il lancio però del tema – con tanto di filosofia di fondo – è tutto suo: “La competizione deve essere il sale della nostra scuola”. Altro che laboratori, insegnanti preparati e motivati, spazi decorosi … . Costano troppo. Meglio le saline, che non ci mancano.
Quella che col nuovo DDL viene prefigurata è – finalmente! – la saga dei “primi della classe”, ovvero, dello “studente dell’anno” e dei “Campioni di Olimpiadi” nazionali ed esteri, come le sigarette; sin dai primi banchi di scuola saranno loro di esempio, di monito e di sprone (e, forse, le icone; ma non è sicuro) per quanti non ce la fanno o non possono farcela.
Così imparano a nascere sfigati.
Il nuovo slogan è già bell’e pronto: “Dalla scuola di ciascuno e di tutti, grandi e bambini / alla scuola dei primi e dei campioncini”. Vogliono farne un brevetto.
E non è finita. Si lanceranno le “Master Class estive” per i campioni classificati ai primi 3 posti delle varie Olimpiadi e competizioni scolastiche.
Come si può vedere, dietro il volto innocuo, un ministro decisamente “sfrenato” (quando uno dice: la fantasia dei Tecnici! Sembra che la stessa Gelmini, quando ha letto la bozza del DDL, abbia esclamato: “E bravo Prof. Umo”; e gli ha telefonato)
Ma la cosa che sembra inorgoglirlo di più – e che è il suo marchio: DOT (Denominazione di Origine Tecnica) – è l’idea di Ècole à la carte”, per studenti super, finalmente costruita con una “Carta” dal titolo origianale: “IoMerito”. Con questa si può ambire addirittura ad un premio riservato a chi ha il titolo di “studente dell’anno”. Il quale studente sarà inesorabilmente – ed esemplarmente – un “pezzo unico”, selezionato tra i “pezzi scelti” degli Esami di Stato.
Praticamente, un tassello importante della Società dei Pezzi DOC, propria del Made in Italy.
C’è da sperare, a questo punto, in un iter legislativo veloce del provvedimento e in altre fantasie ministeriali, dello stesso tipo e per analoghe urgenze.
Per esempio, a quando un DDL sul Latino nelle Medie?
Ministro, non ci deluda!
da ScuolaOggi 25.05.12