Un’opportunità in più per eleggere consigli comunali con una forte
rappresentanza femminile:questo il senso della legge approvata alla Camera pochi giorni fa che prevede la possibilità di esprimere due preferenze (anziché una, secondo la normativa vigente) per i candidati a consigliere comunale. In tal caso, però, una deve riguardare un candidato di sesso maschile e l’altra un candidato di sesso femminile della stessa lista. Un meccanismo molto semplice che ci avvicina a quel concetto di democrazia paritaria che da molto tempo invochiamo come necessario per elevare la qualità del nostro vivere civile.Un meccanismo lontano dal concetto delle quote; mira piuttosto a valorizzare la capacità e l’attivismo delle donne nei processi di partecipazione politica per una competizione più equa. Si tratta di un bisogno fortemente
espresso nella nostra società, come dimostra l’ultima consultazione referendaria nella quale la partecipazione attiva dal basso di tanti comitati di donne ha fatto della questione dell’acqua come bene comune un grande impegno di democrazia e di partecipazione ed ha permesso il raggiungimento del quorum.
Per noi il concetto di democrazia paritaria, dove non c’è il prevaricare di un sesso sull’altro, è un principio cardine per superare quel vulnus, quello della cittadinanza imperfetta, che ha visto questa giovane democrazia italiana dare ormai 65 anni fa, per la prima volta, il diritto di voto alle donne. Le donne però non solo devono essere candidate: devono essere elette. Certo, il meccanismo della seconda preferenza non è salvifico, lo sappiamo benissimo, soprattutto perché questa scelta è per l’elettore facoltativa. Eppure connota un passaggio che dobbiamo compiere tutti con un grande senso di responsabilità e con l’orgoglio di una risposta della politica ad uno dei pezzi più importanti dell’elettorato, quello femminile, che in questi anni è stato sotto rappresentato. Ora speriamo che il senato approvi definitivamente al più presto la legge magari rafforzandola sugli aspetti che riguardano le giunte.
Non è un caso se abbiamo pensato di partire dal livello più vicino ai cittadini e alle cittadine: i luoghi dei consigli comunali, quei luoghi straordinari in cui si ragiona non solo dei grandi disegni ma della quotidianità, si interviene sul terreno vero e concreto dei bisogni delle persone. Questo è il terreno sul quale le donne si sono spese di più, caricandosi il peso e la fatica della vita familiare e dei suoi bisogni, sostituendosi spesso a uno stato assente. Questa legge in più ha avuto un altro elemento di grande e straordinaria condivisione: quella di una serie di costituzionaliste, le quali, partendo dalla base della sentenza che aveva reso legittima la doppia preferenza di genere nella
regione ¢ampania, invitava il parlamento ad avere un atteggiamento coraggioso e sottolineava come la giurisprudenza sia più avanti della politica. Infatti, lo ripetiamo, non si tratta di un provvedimento di quote e di risultato, ma semplicemente dell’attuazione di quel comma dell’articolo 51 della Costituzione secondo il quale la repubblica promuove, con appositi provvedimenti, la rimozione degli ostacoli all’eguaglianza e all’opportunità.
l’Unità 14.05.12