ci siamo salutati venerdì con la speranza e la fiducia nel cuore.
Per questo è difficile trovare le parole per descrivere l’amarezza e la delusione di un risultato che, non possiamo nascondercelo, ci vede sconfitti.
Certo, ci può consolare il risultato incoraggiante di un partito nuovo, nato da pochi mesi, e l’ottimo risultato raggiunto a livello locale, che ha visto crescere il consenso del Pd rispetto alla somma dei voti raccolti da Ds e Margherita nel corso dei precedenti test elettorali. E in molti casi ha visto premiare alla Camera, ossia tra i più giovani, la nostra proposta politica.
Tuttavia l’obiettivo era quello di vincere e così non è andata. Dovremo riflettere a fondo sulle dinamiche elettorali e sulle ragioni di una sconfitta, certamente annunciata, ma che credevamo di poter arginare.
Dovremo farlo soprattutto sgombrando dal campo due interpretazioni che troppe volte ci hanno impedito di comprendere le reali ragioni del successo politico della destra italiana.
La prima chiave di lettura semplicistica, sembra paradossale, ma è proprio quella che spinge molti ad affermare “Questo Paese è di destra e c’è poco da fare”. No, non è così. Ed è per questo che il deludente esito elettorale brucia ancora di più. Gli italiani sono un popolo con valori riconducibili alle culture politiche che hanno fondato il Pd. Il nostro è il Paese straordinario che Veltroni ha attraversato nel corso della sua campagna elettorale e merita una classe politica capace di valorizzarne tutta la vitalità.
Seconda interpretazione fuorviante è quella che dice “Non ci hanno capito” o, in subordine, “Non ci siamo fatti capire”, mentre dovremmo avere il coraggio di dire che forse anche noi non siamo stati in grado di capire che dobbiamo parlare alla testa e all’anima, ma anche comprendere i sentimenti profondi degli italiani, soprattutto le paure e le inquietudini. La dilagante precarietà, il tema della sicurezza nelle città, il rapporto con il fenomeno dell’immigrazione, le difficoltà delle famiglie hanno bisogno di risposte immediate. Abbiamo proposto un programma capace di guardare al futuro del nostro Paese, ma forse troppo presbite e meno efficace nell’affrontare i problemi del presente.
Ci sarà tempo per riflettere a freddo su tutto ciò.
Spero di poterlo fare anche insieme a voi e vi ringrazio per il sostegno che mi avete dato durante la campagna elettorale e per l’impegno profuso per il Pd.
Da parlamentare dell’opposizione proseguirò il mio impegno nei confronti delle istanze del territorio e sui temi a me cari, conducendo un’opposizione rigorosa e responsabile.
So che posso contare ancora su di te.
Sappi che potrai contare su di me.
A presto,
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