Il Segretario democratico intervistato dalla Stampa Estera si è mostrato fiducioso sul voto per il PD, alle prossime Amministrative e sulla crisi ha esortato il governo ad una minore austerity. “Dal voto dei prossimi giorni nei vari Paesi europei, ci potrà essere l’inizio di un cambiamento di fase”. Lo ha ribadito oggi Pier Luigi Bersani, intervistato dalla Stampa Estera.
Il Segretario democratico a proposito del prossimo turno elettorale nel nostro Paese “si è mostrato piuttosto fiducioso sui candidati del PD alle Elezioni Amministrative. Dopo i disastri della politica personalistica e populistica – ha spiegato – il PD è pronto a governare il Paese e caricarsi sulle spalle il fardello dei disastri combinati da altri in questi anni”. Così Bersani ha risposto a chi gli ha chiesto sul tema una ipotetica crescita del movimento di Grillo.
Per quanto riguarda le elezioni politiche ha nuovamente dichiarato che “il PD non pensa ad elezioni anticipate perchè la situazione è ancora molto seria e non è il caso di destabilizzarla. Noi lavoriamo perchè Monti porti a conclusione la legislatura e ci predisponiamo, la primavera prossima, a presentare agli elettori un progetto di ricostruzione del Paese dopo un decennio berlusconiano che ha dato all’Italia molte, molte cose da aggiustare”.
Piuttosto ha spiegato Bersani, “è chi ci ha portato fin qui a sentirsi in libera uiscita. Accendono delle micce in giro, ma io li avverto: attenzione che la situazione è ancora molto seria”.
Sulla tanto discussa tassa Imu ha però chiarito: “I Sindaci lo sanno che hanno la fascia tricolore. Bisogna però che ci si ricordi anche che con la fascia tricolore non possono diventare solo esattori dello Stato”. Secondo Bersani, insomma “bisogna attribuire ai Comuni l’Imu e poi lo Stato deve rivedere i trasferimenti”.
Parlando ancora di crisi economica e di tasse ha sottolineato l’incongruenza delle destre. “Quando sento sul tema fiscale, dire che bisogna abolire, compensare, tagliare mi viene da domandare: ma dove erano? Noi possiamo dire cosa non va del governo Monti, loro dovrebbero stare zitti almeno per un giro. Il Pd voterebbe il fiscal compact – ha spiegato – ma va integrato con misure sulla crescita”.
Il Segretario democratico rispondendo ai giornalisti su una eventuale collaborazione con Giuliano Amato, sui rimborsi partiti, ha risposto: “Noi abbiamo già presentato una nostra proposta che è calendarizzata in Parlamento. Su questo punto si può andare avanti subito senza frapporre indugi”.
In fine parlando di crisi europea Il Segretario del PD ha suggerito “che al Consiglio Ue di giugno si consideri l’attivazione di investimenti pubblici nel secondo semestre di quest’anno. Ci vuole una mini golden rule”, ha concluso.
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