«Signor Presidente,
intervengo per illustrare l’ordine del giorno n. 46 che chiede un impegno del Governo affinché una quota delle risorse del fondo previsto al comma 1 art. 7 quinquies sia finalizzata al funzionamento delle istituzioni scolastiche e all’ampliamento dell’offerta formativa.
La richiesta nasce dall’emergenza che sta sconvolgendo l’attività delle scuole e compromettendo l’erogazione del servizio: mi riferisco alla mancanza di risorse, al fatto che le scuole siano al collasso per debiti, o, più prosaicamente, che non ci siano i soldi per pagare i supplenti e per garantire l’ordinario svolgimento delle attività scolastiche.
Si tratta di una situazione grave che si somma ai debiti pregressi accumulati dalle istituzioni scolastiche, a partire dal 2003, a causa del mancato accredito dei residui attivi relativi alle supplenze, agli esami di stato e più in generale al funzionamento. Siamo parlando di una cifra che a livello nazionale si aggira sui 560 milioni di euro e, mi sia consentito un cenno al mio territorio, a 19 milioni per la sola provincia di Modena.
Pur correndo il rischio di essere pedante, non posso esimermi dal citare i 7,8 miliardi di tagli al bilancio del Ministero con la finanziaria estiva, altresì voglio ricordare dettagliatamente le ulteriori decurtazioni approvate con la legge finanziaria 2009 che, nero su bianco, denunciano la colpevole privazione di risorse ai fondi già esigui destinate alle scuole.
Ad esempio, i capitoli riguardanti il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche hanno subito una riduzione di ben 275 milioni rispetto allo stanziamento del 2008.
Le conseguenze di questo taglio sono evidenti se teniamo conto che nel fondo affluiscono le risorse per il funzionamento amministrativo e didattico, nonché quelle per il pagamento dei contratti per le pulizie, per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in servizio presso le istituzioni scolastiche e per la sperimentazione didattica e metodologica nelle classi con alunni disabili.
Il Fondo per l’offerta formativa ed interventi perequativi, prevista dalla legge 440 del 1997, dai 185 milioni previsti nell’assestamento 2008 passa ai 141, subendo un taglio di 44 milioni.
6,8 milioni di euro perde il capitolo per le spese per le attrezzature ed innovazioni didattiche che dai 30 milioni passa ai 23,1.
Non si sono salvati nemmeno gli interventi a favore dell’istruzione disposti dalla legge finanziaria 2007: dai 183 milioni dell’assestamento 2008 si passa agli 82,7 del bilancio di previsione 2009 con un taglio di 100,3 milioni.
Infine, il Piano programmatico degli interventi per la scuola – cioè il Piano per l’attuazione della riforma del sistema dell’istruzione, la cosiddetta “Legge Moratti” – da 108 milioni passa ai 47,7 con un taglio di 60 milioni.
Per non parlare delle risorse che mancano per l’organizzazione dei corsi di recupero e per il pagamento delle visite fiscali obbligatorie, per le quali non è stata messa a bilancio alcuna risorsa.
Infine voglio ricordare all’Assemblea che per la prima volta il Programma annuale del 2009, in pratica il bilancio preventivo, di tutte le scuole è stato approvato con nessun importo in entrata per le spese di funzionamento, perché non si ha contezza delle risorse a disposizione.
La stampa riporta quasi quotidianamente notizia sui finanziamenti inadeguati per l’anno in corso eppure, solo fino a qualche giorno fa, la responsabile del dicastero si ostinava a individuare i colpevoli di questa grave situazione nei dirigenti scolastici, senza avere l’onestà intellettuale di prendere coscienza dei tagli apportati al proprio bilancio.
Dai dirigenti scolatici, dai consigli di istituto, dalle associazioni delle scuole autonome delle diverse province italiane, dai rappresentanti dei genitori sono pervenute all’attenzione del Ministro numerosissime richieste per denunciare la mancanza di risorse. Queste richieste attendono ancora una risposta, che ci auguriamo possa arrivare con l’accoglimento del nostro ordine del giorno, poiché senza risorse si compromette il buon funzionamento quotidiano delle attività scolastiche e lo svolgimento del piano dell’offerta formativa. In altre parole si affossa la scuola pubblica italiana.
E questo non è accettabile per un Paese moderno e democratico.»
Testo dell’ordine del giorno
La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, al comma 1 dell’articolo 7-quinquies, istituisce nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze un fondo di 400 milioni anche al fine di assicurare interventi urgenti nel settore dell’istruzione;
il provvedimento rinvia la finalizzazione di tali risorse ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze;
la legge finanziaria per il 2009 ha decurtato pesantemente il Fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa e il capitolo sul funzionamento delle scuole;
tale scelta compromette il buon andamento ordinario delle istituzioni scolastiche, sia per quanto attiene lo svolgimento del piano dell’offerta formativa, sia per quanto riguarda i progetti di aggiornamento del personale e la piena efficienza del funzionamento quotidiano delle attività scolastiche,
impegna il Governo
a finalizzare parte delle suddette risorse al fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa e al funzionamento delle istituzioni scolastiche in occasione dell’approvazione del decreto ministeriale citato in premessa.
9/2187-A/46.Ghizzoni, Coscia, De Pasquale, De Torre, Pes, Siragusa, Rossa, Antonino Russo, Picierno, Levi.