Il governo ha deciso di accogliere la richiesta dei funerali di Stato per Placido Rizzotto. È una scelta di civiltà, di grande valore democratico, che va a merito del presidente del Consiglio e dei suoi ministri. Ed è per noi un forte motivo di soddisfazione, essendo stata l’Unità strumento di una spinta popolare per rendere finalmente onore al giovane sindacalista che la mafia uccise 64 anni fa ordinando, per oltraggio e scelta politica, che i resti non fossero mai ritrovati.
Non è solo una questione di dignità personale. Non è solo un simbolo. La legalità è il fondamento della vita sociale e dell’ordinamento costituzionale. E la battaglia contro le mafie è parte essenziale del nostro grado di civiltà e di ogni possibilità di sviluppo. Le esequie solenni sono oggi non il tributo a un uomo sconfitto, ma una assunzione di responsabilità di una comunità intera. Sono il riconoscimento ai tanti che hanno perso la vita per non aver piegato la schiena. Sono un impegno per ciascuno di noi. Come dice don Ciotti, che ha intitolato l’appuntamento annuale di Libera contro le mafie «giornata della Memoria e dell’Impegno».
La memoria è ciò che lega una comunità alla sua storia. Ed è anche opera di selezione della storia migliore. Il governo non poteva lanciare un segnale più netto alla Sicilia e al Paese. Combatteremo le mafie. Gli eserciti criminali e i colletti bianchi. Senza riserve, senza sconti, senza trattative.
L’Unità 16.03.12