Una volta tanto i protagonisti sono stati loro, e non solo gli interpreti: gli orchestrali del teatro Petruzzelli hanno fatto «parlare» dal palco i loro strumenti, per protestare contro i tagli che stanno avvenendo nel teatro barese, il parziale rinnovo di 50 contratti su 200. L’occasione è stata la manifestazione indetta dalla Cgil, «una giornata sul tema della democrazia», racconta il segretario Cgil nazionale Enrico Panini. Diritto all’informazione, ma anche e soprattutto diritto al lavoro e dignità dei lavoratori, i temi trattati ieri mattina tra palco e platea del Petruzzelli per portare all’attenzione le grandi vertenze sindacali del capoluogo pugliese, come i 284 lavoratori Om «lasciati per strada», spiega il segretario Fiom di Bari Antonio Pepe, il negato riconoscimento del Rsa alla Magneti Marelli. Ospiti anche Emilio Miceli, segretario Slc Cgil, Pino Gesmundo, Cgil di Bari e Gianni Forte (Puglia), Igia Campaniello, Fiom di Bari.Conloro Claudio Sardo, direttore de l’Unità, Angelo Mastrandrea, vice direttore de il manifesto.
IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE Un incontro dedicato al diritto al lavoro e all’informazione, negata negli ultimi giorni anche a Bari con la rimozione forzata della bacheca de l’Unità dalla Magneti Marelli, dove «da 40 anni veniva affisso il giornale», hanno raccontato i dipendenti. Ma non solo: al centro del dibattito anche l’importanza dei contributi pubblici all’editoria, per quei giornali come anche il manifesto che «ha una storia gloriosa e rischia di sparire», spiega Panini. L’incontro però è stato anche un momento di dibattito sulle iniziative della Cgil Puglia, in vista della grande manifestazione del primo maggio. Una rete tra le diverse sofferenze dei lavoratori, cercando soluzioni concrete a loro tutela. E così si scoprono gli accesi dibattiti sull’Om di Bari, i cui 284 lavoratori sono rimasti a bocca asciutta per una riconversione per la produzione di taxi ibridi, che non c’è stata. L’operazione era già pronta: da una parte c’era la società amministratrice, Kion, con 25 milioni di euro, dall’altra una cordata di imprese e la Regione Puglia che avrebbero investito altri 10 milioni. Il piano però è saltato senza una chiara motivazione, mentre la produzione dei carrelli elevatori è stata ugualmente trasferita in Germania. Ma ancora, c’è il caso della Magneti Marelli, dove la mancata firma di Fiom al contratto di Pomigliano sta costando la violazione di diritti costituzionali dei lavoratori. E infine la fondazione Petruzzelli, con il commissario straordinario Carlo Fuertes, inviato per i gravi deficit di bilancio, che ha rinnovato i contratti solo a50dipendenti del Politeama, lasciandone a casa ben 150. «Un teatro sul quale sono state investite grandi risorse per la ricostruzione (dopo l’incendio del 1991, ndr), sembra non avere più futuro – spiega Panini in riferimento alla questione Petruzzelli – È inaccettabile che le leggi del mercato blocchino anche lo sviluppo culturale». Fa eco Gesmundo, secondo cui «c’è un profondo disagio tra i lavoratori anche e non solo della provincia di Bari. Stanno emergendo gravi violazioni che trovano sfogo nelle vertenze sindacali. Ma non c’è solo il diritto dei lavoratori ad essere piegato. C’è anche una violazione della Costituzione sulla libertà di stampa e di informazione, come è stata la rimozione della bacheca de l’Unità della Magneti Marelli.
L’Unità 11.03.12