Il segretario PD in videochat su corriere.it
Veltroni ancora in videochat. È stata la volta del corriere.it come moderatore Beppe Severgnini. 6.500 le domande giunte per il leader del Partito Democratico. Si discute di tutto passando dai quesiti caldi della campagna elettorale a punti del programma a domande di costume fino ad arrivare al test d’inglese (una domanda inviata dall’Inghilterra) per verificare la conoscenza di questa lingua da parte del candidato premier. E lui non si risparmia. Tanto che sulla battuta di Severgnini sulla somiglianza di Veltroni a Clooney, il segretario ribatte: “ma se lo chiamano il Veltroni dei poveri”.
E ancora, è secca la risposta di Veltroni alla domanda su cosa invidia a Silvio Berlusconi.”Pato”, il giovane talento brasiliano del Milan. Rimanendo sullo sport ad un quesito sulla sua squadra del cuore Veltroni afferma “continuo ad essere juventino, anche se da qualche tempo sto allontanandomi dal calcio e sto riversando la mia passione sul basket”. Una risposta coinvolge anche la moglie Flavia infatti alla domanda a chi avrebbe telefonato per primo in caso di vittoria, il segretario ha risposto: “a mia moglie”.
No alla meccanica riduzione delle spese militari
“Non mi convince una meccanica riduzione delle spese militari”. Veltroni si dice convinto che sia “necessario aumentare le spese per la ricerca”, mentre “quelle militari devono essere misurate agli impegni di un paese impegnato in missioni di pace”.
“Grillo non mi piace”
“C’e’ un fondo di doppiezza. Non mi entusiasma culturalmente, non mi piace l’ispirazione”, afferma il leader del PD. Ma ammette che “tra quelle persone c’e’ una spinta giusta per una politica meno intrusiva, invasiva e doppia”.
Se vince il PD ci sarà legge contro nessuno
“Se il centrosinistra vincerà, e me lo auguro, cambierà lo scenario politico nella destra e a quel punto la legge sul conflitto di interessi tornerà ad essere una legge liberale, non contro nessuno”.
Questo, ha spiegato il leader del PD, perché fino a quando ci sarà Berlusconi in campo una legge sul conflitto di interessi “sembrerà un’aggressione”. Però, “sgomberato il campo, la legge dovrà valere erga omnes e per sempre”.
Modifica legge voto prima cosa per Parlamento
La riforma della legge elettorale “penso sia la prima cosa che il Parlamento debba fare”. Per Veltroni quella migliore sarebbe una legge sul modello “francese, con collegi uninominali e primarie obbligatorie”, che consenta ai cittadini di decidere, “non alle segreterie dei partiti, che possono fare scelte più o meno avvedute o illuminate”.
Andare a votare o altri decideranno
Il 13 e 14 aprile bisogna votare perché “non andando a votare altri decidono per te”. Veltroni ha ribadito di aver fatto “uno sforzo per una nuova politica, anche nel linguaggio”, anche per “rappresentare la possibilità di una soluzione positiva e di speranza”. Adesso “attendo con grande interesse l’esito di questa sfida nuova”, convinto che “il Paese ha voglia di voltare pagina. L’Italia ha un disperato bisogno di uscire dal collo dell’imbuto”.
Per coppie di fatto soluzione tipo Cus vicina
“Siamo abbastanza vicini”. Veltroni si e’ mostrato possibilista sul raggiungimento di una soluzione legislativa per assicurare i diritti alle coppie di fatto. Il leader del PD ha indicato come modello i Cus, l’ultimo modello su cui stava lavorando il Senato nella legislatura che si va chiudendo: “Una buona ipotesi, positiva e importante”.
Governo? Per ora no nomi salvo Artoni
‘Non lo so, vedremo, in ogni democrazia i nomi non si annunciano prima del voto. Non ho fatto nomi di ministri salvo Annamaria Artoni, che mi piacerebbe per l’assoluta qualità della persona e perchè e’ super partes’.
La scelta candidati da partiti è aberrazione
‘Un orrore, un’aberrazione di cui la destra e’ responsabile. Ed e’ per questo che nel programma annunciamo che in caso di vittoria introdurremo il sistema francese, con sistema uninominale e primarie obbligatorie perche’ i deputati devono essere scelti dai cittadini del collegio di appartenenza e non la segreteria dei partiti’.
Con noi non ci sarà neanche un condono
“Neanche uno”. Walter Veltroni nega deciso che, se il PD vincerà le elezioni, ci possano essere condoni fiscali. Ribadisce piuttosto la volontà di proseguire la lotta all’evasione.
Conflitto d’interessi: serve legge liberale, non contro
“Se il centrosinistra vince, cambierà lo scenario politico nella destra e a quel punto la legge sul conflitto di interessi tornerà ad essere una legge liberale, non contro nessuno”. Per Veltroni fino a che ci sarà Berlusconi il conflitto d’interessi “sembrerà un’aggressione”, ma “sgombrato il campo la legge dovrà valere erga omnes e per sempre”.
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