Il consiglio dei ministri frena sul contingente funzionale e l’autonomia, il Mef vuole vederci chiaro. Nel dl Semplificazioni, via la norma, spuntano le linee guida. Si è così alla terza versione, saltando le intermedie. La prima indicava i numeri del nuovo contingente di docenti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo frutto della riforma dell’organico funzionale. Si è passati alla seconda: via tutti i numeri sul nuovo organico, restava però il riferimento al meccanismo che avrebbe consentito già dal prossimo anno di stabilizzare i lavoratori sui posti ordinariamente scoperti. É questa la versione, anticipata da ItaliaOggi martedì scorso, con cui è entrato al consiglio dei ministri il decreto legge Semplificazione.
Ma neanche questa sembra fosse quella buona: il provvedimento nel corso della riunione del consiglio dei ministri, durata oltre 6 ore, è stato oggetto di nuove modifiche, come ha confermato il ministro della funzione pubblica Filippo Patroni Griffi nel corsod ella cofnerenza stampa. Oggi dovrebbe essere pronto il testo definitivo. Versione dalla quale, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, risulta essere sparita la norma cogente su organico funzionale e autonomia responsabile per lasciare il posto a linee guida che il ministro dell’istruzione, d’intesa con Funzione pubblica e Tesoro, dovrà attuare. Tempo: 90 giorni. Una soluzione per superare le critiche sollevate soprattutto dalla Ragioneria generale dello stato, circa i rischi di un possibile aumento di spesa. Non sono bastate, a quanto pare, le rassicurazioni dell’Istruzione. La norma prevede che le scuole possano costituirsi in rete per la gestione delle risorse umane, strumentali e finanziarie. Il modello delle reti è stato già sperimentato in Italia, e ha fatto riscontrare risparmi. Inoltre, l’organico del personale verrebbe definito non più a livello di ufficio scolastico regionale, ma sul singolo istituto, o rete se costituita, in base al fabbisogno rivelato negli ultimi tre anni come stabile. All’organico così individuato si dovrà fare fronte con contratti triennali, ma su di esso si potranno anche realizzare assunzioni a tempo indeterminato. Un organico funzionale, al posto degli attuali contingenti di diritto e di fatto, consentirebbe poi una verifica molto più puntuale rispetto ad oggi dell’effettiva corrispondenza del personale assegnato rispetto ai fabbisogni predefiniti. Sarebbe anche più facile verificare gli scostamenti tra quantità di dipendenti pagati e posti previsti. Per capire come il piano sarà articolato, con quali benefici in termini dis tabilzizazione del personale e in quali tempi, è necessario però attendere la versione definitiva del dl. Così come per capire come funzionerà il nuovo fondo dell’autonomia responsabile, con quali risorse e se per far fronte anche alle supplenze brevi. Semplificazioni in vista poi per la formazione tecnica e professionale. Il ministero guidato da Francesco Profumo sarà competente a dettare linee guida per realizzare un’offerta coordinata sul territorio tra i percorsi degli istituti tecnici, professionali e di quelli di istruzione e formazione professionale di competenza delle regioni; per favorire la costituzione dei poli tecnico-professionali; per promuovere la realizzazione di percorsi in apprendistato, anche per il rientro in formazione dei giovani. Riguardo agli istituti tecnici superiori, Its, si profila una riorganizzazione per una migliore utilizzazione delle risorse: sarà possibile costituire non più di un istituto tecnico superiore in ogni regione per la stessa area tecnologica. Sembra invece essere saltata la previsione di una revisione del valore del voto in seno alle fondazioni. Confermata l’obbligatorietà delle prove Invalsi.
Accantonata infine la revisione del valore legale della laurea: ci sarà una consultazione on line, ha annunciato il premier Monti, per decidere il da farsi. Niente da fare pure per il reclutamento dei docenti con un tetto all’età dei nuovi prof. Ma potrebbe rispuntare in un nuovo provvedimento. Titolo: decreto giovani.
da ItaliaOggi 31.01.12