La visita di quei luoghi tramanda la memoria anche dopo la scomparsa dei testimoni
Mentre i ragazzi sul treno della memoria si muovono tra le testimonianze dell’orrore, non sempre chi rimane a casa ha coscienza dell’importanza del perpetuarsi del racconto e del ricordo. Una riflessione della parlamentare del Pd Manuela Ghizzoni in occasione della Giornata della memoria 2012
Oggi, nel Giorno della memoria, centinaia di studenti modenesi entrano nel vivo del viaggio promosso dalla Fondazione Fossoli ad Auschwitz e si apprestano a varcare i cancelli del campo di sterminio. Chi ha visto i ragazzi partire nelle diverse edizioni del Treno per Auschwitz ha scorto nei loro sguardi schietti, ogni volta, un misto di angoscia e attesa. Alla partenza dominano curiosità e desiderio di comprendere. Al rientro, quegli occhi, pur nella vivacità della giovinezza, sono velati di maggiore consapevolezza, perché ad Auschwitz e Birkenau, in quell’immenso campo concentrazionario costruito per la distruzione dell’umano, hanno visto le scarpe, le gavette, le valigie, i capelli dei deportati e si sono trasformati a loro volta in testimoni indiretti dell’Olocausto. Lo scrittore Jorge Semprun, attivo nella Resistenza francese e deportato durante la guerra nel campo di Buchenwald, interrogandosi su cosa accadrà dopo la morte dei superstiti, immagina nel suo bellissimo “Il grande viaggio” il campo “quando gli ultimi sopravvissuti, tutti noi, già da molto tempo saremo scomparsi, quando non ci sarà più nessun ricordo vero di tutto questo, solo ricordi di ricordi, racconti riferiti da quelli che mai sapranno veramente (come si sa l’acidità di un limone, la lana di un tessuto, la dolcezza di una spalla) che tutto questo, realmente, è stato”. Offrire l’opportunità ai ragazzi di conoscere i luoghi della Shoah consente di perpetuare la memoria anche dopo la scomparsa dei testimoni. Non si tratta di sterile esercizio del ricordo o di pratica retorica, ma dell’impegno a proseguire la narrazione per costruire un’etica civile collettiva. Le iniziative di questi giorni e la celebrazione del Giorno della memoria non servono solo per raccontare cosa è successo nel passato, servono come monito per evitare che tutto ciò possa accadere nuovamente, perché la memoria non è un residuo del passato, ma una risorsa per il futuro.