Milleproroghe: il no della Fornero alla vecchia copertura esclude migliaia di persone senza lavoro. Oggi la fiducia sul provvedimento. Manifesti, salta la sanatoria per l’affissione abusiva dei partiti
Finale con sorpresa (negativa) sul milleproroghe. I lavoratori che dovevano essere «salvati» dai vincoli stretti della riforma Fornero sulle pensioni potevano essere molti di più,ma una nuova formulazione introdotta dal governo all’ultimo minuto riduce la platea. Si tratta dell’articolo che riguarda i lavoratori in mobilità o che hanno stipulato accordi di esodo, individuali e collettivi, e che rischiavano di ritrovarsi fuori da tutto: lavoro e pensioni. Il provvedimento ne salva alcuni, coprendo le spese con l’aumento delle accise dei tabacchi, e non più con l’aumento dei contributi degli autonomi come previsto in origine (lo stop è arrivato dalla ministra Elsa Fornero). Nella stesura finale del testo è stato anche «cassato» il condono sui manifesti abusivi, si stanziano 150 milioni per gli esuli italiani cacciati da Gheddafi (emendamento Pdl su cui il governo è andato sotto), resta il prolungamento a fine 2011 della sanatoria Tremonti sulle liti pendenti. Il governo ha posto la fiducia, che sarà votata oggi. Martedì arriverà l’ok definitivo. Ma già si sa che il senato modificherà il testo su alcuni punti segnalati ieri dalla commissione. Il testo ha subito ieri un secondo passaggio in commissione, proprio per dar seguito alla richiesta di modificare la copertura dei lavoratori cosiddetti «esodati». Durante il nuovo esame si è ottenuto di far rientrae nella platea dei «salvati» tutti i lavoratori espulsi fino al 31 dicembre scorso, operazione che include, tra gli altri, alcuni lavoratori delle Poste, quelli Fincantieri e Whirpool Un buon risultato. Purtroppo, tuttavia, non si parla più di tutti i lavoratori che hanno stipulato accordi, ma solo di quelli che hanno avuto una «risoluzione del rapporto di lavoro». Insomma, chi ha accettato di uscire, ma sta ancora lavorando, non è salvo: rischia di rimanere senza lavoro e senza pensione. SOLUZIONI «Al Senato bisognerà trovare una soluzione per tutti i lavoratori esodati allargando la platea – dichiara Pier Paolo Baretta, che aveva presentato la formulazione “allargata” del testo – L’emendamento originario era scritto in modo tale da salvaguardare gli “esodat” e i “precoci” (chi ha iniziato a lavorare molto presto, ndr). Ora la platea non è salvata completamente ». «Inaccettabile», attacca Vera Lamonica della Cgil. In ogni caso è un mezzo passo avanti rispetto alla prima stesura del decreto, un passo indietro rispetto alle modifiche proposte dal Pd. Anche dal Pdl «piovono» richieste di modifica. Giuliano Cazzola chiede di eliminare le penalizzazioni per i precoci che escono prima dei 62 anni. Saranno molti i nodi da sciogliere a Palazzo Madama. Il ministro Piero Giarda annuncia che «il governo si riserverà di svolgere i dovuti approfondimenti sui profili di copertura finanziaria del testo licenziato dalle commissioni ». Evidentemente l’aumento delle accise dei tabacchi (dovrà rendere 15 milioni nel 2013) è ancora in bilico,dopo che i tabaccai hanno alzato la voce in segno di protesta. Altra lacuna sulla questione pensioni riguarda i lavoratori della scuola. «Occorre far slittare l’entrata in vigore delle norme Fornero al 31 agosto 2012 – spiega Manuela Ghizzoni (Pd) – considerato il particolare tipo di attività di questo settore». Anche su questo si discuterà a Palazzo Madama. Con la fiducia salta anche l’emendamento soppressivo del Pd sulla proroga della sanatoria fiscale sulle liti pendenti. La sanatoria era stata introdotta dalla manovra di luglio, ma si fermava alle liti aperte entro il 31 maggio. Questo provvedimento prolunga l’efficacia del «condono» al 31 dicembre del 2011, garantendo sostanziosi «sconti» a chi ha un contenzioso aperto con il fisco. «Ci riproveremo in Senato anche su questo – aggiunge Baretta – Abbiamo posto il problema al momento della discussione sul condono dei manifesti abusivi, chiedendo di cassare anche questa proroga, ma non siamo stati ascoltati ».
da L’Unità
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