In arrivo alcune modifiche alla riforma delle pensioni varata con la manovra di fine anno. In questa direzione vanno alcuni emendamenti inseriti nel pacchetto di modifiche presentato ieri dai relatori al decreto milleproroghe, il cui esame è iniziato nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della camera e si concluderà oggi. Alcune delle modifiche, messe a punto dai relatori Gianclaudio Bressa e Gioacchino Alfano, puntano a modificare delle norme della riforma delle pensioni, in particolare quelle sui lavoratori esodati (coloro che accettando incentivi economici dell’azienda in crisi si sono licenziati con la prospettiva di andare in pensione entro i successivi due anni, ndr) e sui precoci.
Secondo alcune stime gli esodati sono circa 10.000 e solo la metà arriva delle Poste italiane. Sebbene non siano ancora ufficiali le intenzioni del governo è probabile che, seppure con qualche correzione, le norme possano passare il vaglio sia della Ragioneria che dell’esecutivo nonostante ieri il sottosegretario all’economia Gianfranco Polillo abbia sottolineato che si stiano valutando i profili di copertura. Vi sarebbero anche novità sul personale della scuola: secondo una delle proposte presentate dai due relatori il personale scolastico che avrà raggiunto i requisiti per andare in pensione entro il 31 agosto prossimo (e non entro il 31 dicembre 2011 come stabilito dal decreto Salva-Italia) potrà accedere al trattamento secondo le vecchie norme. Ed ancora, i lavoratori precoci potranno andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica senza avere penalizzazioni.
L’auspicio per una rapida approvazione delle proposte emendative da parte della camera è arrivato ieri dal capogruppo Pd in senato, Anna Finocchiaro, secondo cui con la presentazione degli emendamenti sulle pensioni dei relatori al milleproroghe il Pd conferma il suo impegno «affinché gli interventi del governo, necessari per affrontare la crisi, siano improntati il più possibile all’equità. È questo il faro della nostra azione politica e parlamentare ».
E se per la Finocchiaro «accanto al rigore è necessaria l’equità», per il capogruppo Pd in commissione bilancio della camera Pier Paolo Baretta gli emendamenti dei relatori rappresentano «un passo avanti importante in particolare su esodati e penalizzazioni. Finalmente alcune storture della riforma delle pensioni trovano una prima soluzione».
da Europa Quotidiano 19.01.12
24 Commenti