Un richiamo forte alle forze politiche, dopo la sbandata che ha portato in particolare il Pdl a far mancare una sessantina di voti a Monti al momento della fiducia sulla manovra. Un energico appello ad evitare la tentazione di mettere tra parentesi il senso responsabilità per tornare ai vecchi calcoli di partito, un avviso a chi immagina di staccare la spina. Perché – è il ragionamento di Giorgio Napolitano – più che un avvertimento a Monti quel pattuglione di assenti dà prova piuttosto della «fragilità dei partiti» nel mantenere la rotta scelta, è «un sintomo di loro difficoltà», rischia insomma di trasformarsi in un pericoloso boomerang.
Nel tradizionale discorso alle alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica oggi darà anche una puntigliosa risposta a chi lo ha accusato di invasione di campo nella gestione della crisi di governo. Rivendicando di non aver deviato di un passo dallo spirito della Carta, come autorevoli studiosi del resto gli hanno riconosciuto, e lasciando da parte le critiche di chi «costituzionalista non è». Senza nascondere però di essere stato chiamato a prendere decisioni difficilissime in un «momento eccezionale» nella vita del nostro paese, per cui invocare normalità in una situazione straordinaria, con il Paese ad un passo dal disastro, magari non è il caso: «Ci penserà il mio successore al Quirinale alla normalità, vedremo quel che si troverà di fronte». Le tensioni, le manifestazioni di protesta, gli scioperi sindacali? Napolitano non li ignora affatto ma, nel discorso degli auguri di Natale agli uomini del governo e ai presidenti delle Camere, il filo conduttore resterà l´iniezione di fiducia a Palazzo Chigi: «Se l´Italia fa la sua parte, come sono sicuro, – ha detto ieri ricevendo il corpo diplomatico – ce la possiamo fare ad uscire dalla crisi. In un contesto che però deve essere europeo e sovranazionale».
Anche oggi il capo dello Stato si rivolgerà ai vertici dello Stato partendo da un´analisi della situazione europea ma il suo atteso intervento sarà poi quasi tutto centrato sull´operazione Monti e i suoi ultimi sviluppi. Confortato dalle dichiarazioni del presidente del Senato Schifani, del leader del Pdl Alfano, delle smentite di Berlusconi, pronti a assicurare lealtà e sostegno al governo e stoppare le voci sul voto anticipato. Ci sono ragioni dunque che bilanciano le preoccupazioni e inducono il Colle al rilancio sulla tenuta dell´esecutivo salva-Italia. La tempesta non è affatto alle nostre spalle. «La crisi finanziaria dell´area euro – ha ricordato Napolitano – ha una portata destabilizzante» ma «sulla irrinunciabilità dell´euro e la determinazione a difenderlo non vi devono essere dubbi». L´Europa ha reagito, e le misure del nostro governo «hanno dato un contributo non indifferente, col sacrificio di tutti». Abbattimento del debito pubblico e riforme strutturali, sottolinea, «potranno liberare nuove energie d´imprenditorialità, ridare impeto alla crescita e all´occupazione». In un quadro, appunto, europeo perché «ogni fantasia di scorciatoie nazionali è pura illusione».
La Repubblica 20.12.11