Sale, ancora, la disoccupazione in ottobre, l’occupazione è ferma e l’inflazione dà qualche timido segnale di raffreddamento in novembre (-0,1%) ma rimane alta su base annua (+3,3%). E’ questa la terna dei dati diffusi ieri dall’Istat insieme all’Eurostat. Il tasso di disoccupazione italiano si porta all’8,5% rispetto all’8,3% di settembre, con una tendenza al peggioramento di livello europeo. L’occupazione è di poco conforto e l’incremento dello 0,2% su base annua è a beneficio esclusivo delle donne (+1,2%). Per gli uomini, purtroppo, anche questo dato è negativo (-0,4%).
In Europa sono ormai 23,55 milioni i disoccupati, 130 mila in più (10,3%) rispetto a settembre. Solo nell’Eurozona siamo a 16,9 milioni. In Italia, per quanto grave sia il dato di ottobre, è comunque inferiore alla media europea dove l’apice è rappresentato da Spagna e Grecia (22,8 e 18,3 per cento) mentre Austria, Lussemburgo e Olanda sono a livelli inferiori al 5%. La Germania, la sola ad essere in controtendenza, ha annunciato in novembre un dato migliore delle attese, scendendo sotto quota 7%.
Insomma se l’inflazione dà segni di rallentamento, come era nelle previsioni dei centri studi che ipotizzano un’ulteriore calo in dicembre, l’occupazione rimane il vero nodo da sciogliere. Il tasso di occupazione è fermo al 56,9%, frutto di 69.000 uomini occupati in meno e 76.000 donne occupate in più, un fatto nuovo e positivo. Ma all’occupazione complessivamente bloccata corrisponde un aumento di 53 mila disoccupati rispetto a settembre (+2,5%). Ed è questo che desta le maggiori preoccupazioni nei sindacati, ma non solo in loro. La disoccupazione maschile è aumentata del 2,5% rispetto a settembre e dell’1,8% in un anno. Scende la disoccupazione femminile, aumenta quella maschile ma soprattutto, la disoccupazione giovanile è ancora al 29,2%, in calo appena dello 0,1% rispetto a settembre. «Temo che il 2012 si apra all’insegna di una caduta verticale dell’occupazione nel Paese», commenta il segretario della Cgil Susanna Camusso. «L’aumento del tasso di disoccupazione ci riporta a percentuali del 2010 e resta allarmante il dato sul tasso dei ragazzi in cerca di occupazione», aggiunge Guglielmo Loy, segretario confederale Uil. «Situazione molto preoccupante», anche a giudizio di Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl che sottolinea come ci sia uno zoccolo di 2.134.000 persone che continua a cercare lavoro e non lo trova.
Il campanello dall’allarme della disoccupazione conferma un quadro stagnante, o peggio, recessivo dell’economia. La Confcommercio ritiene che «consumi declinanti e disoccupazione crescente sono le principali evidenze di uno stato critico dell’economia». Ma la Federdistribuzione si aspetta novità positive dalla manovra allo studio del governo. «Riforme strutturali in materia di maggiore concorrenza e libertà d’impresa possono essere in grado di arginare l’aumento dei prezzi e contribuire al rilancio dell’economia del Paese», afferma il presidente Giovanni Cobolli Gigli
L’inflazione acquisita per il 2011 è arrivata al 2,7% mentre a novembre sono diminuiti spettacoli (-1,2%), ristoranti (-1,5%) e servizi relativi ai trasporti (-1%). Sono invece aumentati gli alimentari non lavorati, come frutta e verdura(+1,5%) che risentono dell’aumento dei carburanti: la benzina +0,2% sul mese precedente e il gasolio +1,7%. Forti aumenti delle materie prime come zucchero e caffè che salgono del 17%. E spingono le associazioni dei consumatori a gridare contro «la speculazione».
Il Messaggero 01.12.11