Eccoci, per riaprire ed espandere tutti gli spazi che la violenza del 15 ottobre ha tolto al movimento, in termini di azione politica e di libertà, per contribuire alla costruzione dell’alternativa con gli occhi e la mente degli Studenti. Un’intera settimana di mobilitazione diffusa. Sarà la nostra chiave per rilanciare le ragioni che hanno portato migliaia di persone per le strade, per ampliare il nostro orizzonte di pensiero, ponendoci più domande di prima, spingendo il Paese a una riflessione comune. Lo faremo da studenti, parlando di scuola prima di tutto; parlando di lavoro e conoscenza lanceremo le nostre speranze al paese. Per un movimento più ampio dei confini nazionali, per una generazione che prenda coscienza di sé, che parli alla politica e alla democrazia, che si appropri di nuovi spazi di libertà e consapevolezza.
Le destre hanno distrutto in trent’anni conquiste eccezionali dentro i luoghi di lavoro, nelle democrazie, nelle scuole, regalando ogni potere decisionale agli interessi del mercato, sottomettendole alle ragioni della rendita e del mercato. La lotta per riportare alla gente una fetta enorme dei poteri democratici di cui è stata espropriata passa anche da noi Studenti, perché non basta l’indignazione: serve la Politica!
Da studenti chiariremo quanto sia necessaria un’apertura dei nostri istituti verso il web, il territorio, verso il Lavoro, verso una formazione permanente che abbracci lo studente fino al cassintegrato in cerca di lavoro, che sviluppi le capacità di ogni ragazzo, che non lo abbandoni mai per strada, che non punisca ma educhi attraverso la condivisione e l’interazione, abbandonando lo sterile nozionismo e la gerarchizzazione dei saperi.
Investire risorse materiali e immateriali per la conoscenza e il sapere si traduce nell’affermazione delle libertà individuali e collettive dentro e fuori il lavoro, nutrendo lo stesso e dal quale si possono nutrire.
L’investimento a lungo termine a redditività differita verso un positivo eccesso di sapere, per uno stimolo alla domanda e all’offerta di lavoro più qualificata, dà alla sinistra e a Noi le nuove ragioni per le quali lottare.
Apriremo domani a Reggio Calabria, parleremo con i lavoratori del porto di Gioia Tauro, abbandonati al loro destino. Passeremo da Pomigliano per incontrare gli operai della Fiat, per chiederci cosa insieme possiamo fare per loro e per tutti. Scenderemo nel profondo Sud di Catania per una grande manifestazione nazionale, passando da Genova, Firenze, Roma e tante altre grandi e piccole città italiane con la consapevolezza che il mondo cambia se si crede che possa cambiare, tutti insieme.
*Portavoce nazionale federazione Studenti
L’Unità 06.11.11