Necessario adeguare gli organici: la presenza a Modena di un Centro di identificazione ed espulsione comporta problemi di sicurezza che altri territori non devono affrontare. I parlamentari modenesi del Pd hanno incontrato questa mattina nella sede del partito in via Scaglia una delegazione del Siulp. L’incontro fa seguito alla lettera aperta – inviata dal segretario del sindacato di polizia, Bruno Fontana, a tutti i parlamentari modenesi – nella quale si esprime disagio per le condizioni di estrema difficoltà in cui sono costrette a operare le forze dell’ordine.
“Il problema maggiore allo stato attuale – si legge nella lettera – consiste nel fatto che Modena deve garantire turni e servizi che sono molto simili a quelli di una città capoluogo di regione ma con assai meno forze in campo, costringendo di fatto le poche risorse disponibili a sacrifici sempre più elevati”.
Emblematico, da questo punto di vista, il caso del Centro di identificazione ed espulsione di Modena. La struttura è vigilata da personale della Questura di Modena mentre – sottolineano i rappresentanti del Siulp – quello di Bologna impiega, oltre ai militari, anche il reparto mobile, senza contare che l’ufficio espulsioni di Bologna dispone di personale tre volte più numeroso di quello impiegato a Modena.
Nel raccogliere l’appello del sindacato di polizia i parlamentari del Pd si sono impegnati a fare pressioni sul governo al fine di adeguare gli organici alle specifiche esigenze della realtà modenese. La presenza a Modena di un Centro d’identificazione ed espulsione – osservano i deputati e senatori democratici – comporta problemi di sicurezza che altri territori non sono costretti ad affrontare. Da qui la necessità che il governo risponda al più presto alle richieste delle forze dell’ordine e alle legittime aspettative della cittadinanza. All’incontro erano presenti, oltre al segretario provinciale del Pd Davide Baruffi, gli on. Ghizzoni, Miglioli e Santagata e i sen. Barbolini e Bastico.