Massoni, modelle, fascisti, compaesaani, aristocratici, agopunturisti, attori, suore e molto atro: è il congresso del Movimento di responsabilità nazionale, ultimo prodotto della Seconda Repubblica. Svoltosi a Roma «sotto la protezione di Dio e degli angeli custodi» Strette di mano, ovazioni, applausi, standing ovation. L’Auditorium del ‘Massimo’ a Roma è gremito. Sono tutti lì per Domenico Scilipoti. Il nuovo leader della politica italiana. Il peones si è trasformato in re. Scende dall’auto blu e la banda, arrivata direttamente da Caltanisetta, suona la fanfara. Tra ali di folla, Mimmo debutta nel mondo che conta. Saluta, firma autografi, sorride ai flash. Si gode l’osannazione.
Scily Potter, il maghetto della politica italiana, ce l’ha fatta. Persino Silvio Berlusconi se n’è dovuto fare una ragione. Si lascia fotografare accanto a un uomo di cotanta statura, canta con lui l’inno di Mameli, e poco importa se sbagliano le parole, “grazie a Mimmo durerò cinque anni, non posso che essergli riconoscente” fa modestamente sapere. Mimmo ha superato il maestro.
Di prima mattina arrivano i pullman dalla Sicilia, il palco è un tripudio di yin e yang, bandiere ovunque, il manifesto ‘Uniti per Scilipoti’ campeggia sul Tricolore, tutti con ‘La Responsabilità’ sottobraccio e l’inno ‘Un solo cuore, un’ unica idea’ che risuona in testa. Mamme con passeggino, anziani, disabili e vip. Tutti insieme per acclamarlo. Ci sono i suoi compaesani da Barcellona Pozzo di Gotto «lo conosciamo da sempre. Non è importante la compravendita l’importante è che il progetto vada a buon fine», l’operatore del ‘Grande Fratello’ che si dice certo che «Scilipoti è sul treno giusto, sta viaggiando veloce, il destino lo porterà lontano» e le modelle con vestitino inguinale blu elettrico accompagnate dalla stilista Livia Di Vernieri. «Sono amica di Mimmo. Sono titolare di un’agenzia di modelle e di uno showroom in via Veneto insieme a Valerio Alba, che è siciliano anche lui. Scilipoti va bene perché ha lasciato Di Pietro, io quello non lo posso vedere neanche morto» spiega la stilista, mentre illustra i vestiti. Il socio Alba ci tiene a precisare «ma recito anche nel Commissario Rex».
Sono qui per sostenere Giovanni Maria Bonci, imprenditore che ha chiesto a Scilipoti di presentare una proposta di legge. «Vogliamo risanare i conti dell’Inps e dare 100 euro per la casa a tutti i pensionati» annuncia poco più in là Bonci. E’ in compagnia di una suora e di un sacerdote che arrivano da San Giovanni Val d’Arno «nell’amore di Cristo, siamo sostenitori della preghiera e amici di Roberto Parenti, che è il segretario regionale della Dc toscana e che insieme a Bonci è vicino ai pensionati».
A nemmeno tre metri il conte De Marco, padre del regista ed ex ballerino Massimo «lo scriva che è famoso a Roma», ex Lega Nord a Francavilla a Mare, dice di «aver lasciato la Lega perché vogliono la secessione, meglio Scilipoti». Con lui Giustino Bruno, candidato nel 2006 alla Camera per Destra Nazionale. «Siamo anti-comunisti e quindi lui, come si chiama, coso Scilipoti, che ha abbandonato l’Idv può salvare l’Italia. Perché il comunismo è il male più oscuro». Poteri di Scily Potter.
Riesce a unire tutto l’arco parlamentare. Democrazia Cristiana, Lega Nord, Destra Nazionale, i massoni e persino qualcuno che dice, con il massimo riserbo, di essere dei servizi. «Saya e la Cannizzaro non so dove siano, non li ho visti, ma ho aderito al progetto di Saya perché sono del Grande Oriente, noi fratelli massoni siamo vicini. E poi era un ex agente dei servizi e quindi, mi capisca, mi stava simpatico».
Ci sono i pazienti e i sostenitori dell’agopuntura tanto cara al medico Mimmo. «Mimmo, sei il nostro salvatore» urlano. «Lo sa con l’agopuntura quante malattie si curano? Si fa pure l’anestesia» spiega l’adepta. “E’ una persona estimabile, lo seguo dall’Idv, mi intendo di reiki”. Sul trasformismo, nessun problema. «Anche col metodo del ricatto va bene se si influisce e poi io non approvo la politica di Berlusconi. Guardi che Scilipoti è meglio di Berlusconi» annuncia Maria. Già ci sono anche gli antiberlusconiani, pronti ad acclamare Mimmo. «E’ una persona che ha battagliato, c’è la possibilità che faccia qualcosa per i giovani. Mica come il premier» spiega l’abruzzese Iziano Primiterra. «Scilipoti riprende i valori che si sono persi. Altro che partito della gnocca. Io credo che Scilipoti al 99,1% possa salvare il Paese. E non è giusto fare accuse, la sua è stata una mossa indovinata». E’ venuto anche l’amico del 14 dicembre Antonio Razzi: «Oggi è il lancio di Scilipoti, io gli sono vicino. Veniamo da uno schieramento che non ci ha capiti, a volte neanche un sorriso. Qui almeno c’è una famiglia che ci rispetta. E poi noi siamo simili, quello che pensa lo dice. Del resto se scrivi una cosa e la correggi poi non è vero niente». Tutto è pronto. Don Marcello indossa la stola e dal palco fa la preghiera di introduzione. «Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, preghiamo». «O Dio proteggi il convegno e allontana tutti i tranelli del nemico» e ancora «pregate ognuno il vostro angelo custode, recitiamo insieme il Padre Nostro».
Bruno Cesario fa gli onori di casa. «Ora parla il professor Cesare Montes, economista brasiliano della Fondazione Montes». «Onorado sottosegretario Bruno Cesario, onorado Domenico Scilipoti». Scilipoti non riesce a trattenersi: «Aspettate intervengo, io faccio anche il traduttore, sta dicendo onorado autorità» e poi ancora «ricorda l’apprezzamento del popolo brasiliano per il presidente Berlusconi e che l’Italia è la prima a parlare di una nuova politica». Scilipoti traduttore, medico, parlamentare, con ben 32 proposte di legge, che gira il mondo finalmente ha il palco tutto per sé. Più di un’ora di discorso e, nonostante abbia scritto 28 pagine, «questo Scilipoti che si pone e si domanda va a braccio perché il copione lo sanno tutti». Ed è Scilipoti show.
Urla, si dimena, incita la folla. Loro si alzano in piedi e lui alza la voce, loro sventolano le bandiere e lui grida ancora di più. «Sono onorato che il signore mi abbia dato questa croce da portare sulle spalle, qualcuno doveva aprire la strada il 14 dicembre». Applausi. «Scilipoti è contro la lobby delle banche pronte a distruggere il Paese. Scilipoti vuole eliminare questa parola maldestra che non dovrebbe essere udibile, questa parola anatocismo». E poi Scilipoti in terza persona chiede a Scilipoti: «Che cosa hai fatto Scilipoti all’interno del Parlamento? Ma che cosa hai fatto tu che critichi Scilipoti e riscaldi il banco, si chiede Scilipoti». Scilipoti «a 360 gradi» che si scusa su «questa ripetizione di riflessioni, ma faccio tante riflessioni ad alta voce».
Ecco «Scilipoti dice che va fatta una riflessione tranquilla, quella dell’amore. Non è l’amore di Cicciolina, è l’amore di Cristo. Siamo dei soldati». «Come posso spiegare a mio figlio come fa a procreare una coppia di fatto? Come puoi parlare di famiglia se hai una situazione che non è una famiglia. Non lo puoi né dire né pensare». Il popolo di Scily è estasiato. Qui dentro Berlusconi è solo un comprimario. «Scilipoti è per la libertà. Tu sei libero di essere taoista, induista ma come ti permetti, sostenuto da quattro scimuniti, di far togliere il crocifisso dalle scuole a casa mia». «Io non voglio avere visibilità, la mia visibilità è il popolo, siete voi». La platea si infiamma: «Mim-mo, Mim-mo». E’ partita la crociata «E’ venuto il tempo della rivoluzione. Abbiate coraggio di essere soldati, di andare nelle piazze. L’alba di una nuova era è iniziata». E’ standing ovation.
L’Espresso 21.10.11
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