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Opposizioni unite: “Usciremo dall’Aula per il discorso del premier”

Bersani: “Quella di domani non è una fiducia ordinaria e la situazione non può rimanere come è stata finora”. Le opposizioni unite usciranno dall’Aula durante le comunicazioni del premier mentre rientreranno venerdì per esprimere il loro NO al voto di fiduciam”Quella di domani non è una fiducia ordinaria e la situazione non può rimanere come è stata finora”. Lo ha detto il segretario del PD, Pier Luigi Bersani al termine della riunione del gruppo del PD parlando della nuova richiesta di fiducia da parte del governo Berlusconi arrivato in maniera inequivocabile al suo capolinea dopo la sonora bocciatura sul rendiconto generale dello Stato.

“La situazione non può rimanere come è stata finora. Lasciamo Berlusconi da solo quando parla”, ha ribadito il leader dei democratici avanzando una proposta comune per tutte le opposizioni parlamentari.

E infatti le opposizioni terranno una linea comune: usciranno dall’aula durante le comunicazioni del premier mentre rientreranno venerdì per esprimere il loro NO al voto di fiducia.

Un segnale forte, quello voluto dal PD, per sottolineare che “il voto di venerdì non e’ un voto di fiducia ordinario”, perché cambia il profilo dei rapporti politico-istituzionali tra opposizioni e maggioranza.

Già in apertura di giornata si era parlato di un possibile Aventino, il PD al Senato aveva annunciato ostruzionismo duro, e di questa linea si era parlato anche in un colloquio tra Bersani e i leader di Udc e Api, Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli. I tre erano poi stati ricevuti dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, per quella che e’ stata definita dai suoi una ‘moral suasion’ per evitare l’Aventino più duro.

La posizione unitaria delle opposizioni assume sempre più caratteri di critica istituzionale, prima ancora che politica, verso il governo.

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