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"Scuole a pezzi, ma Gelmini resta nel fanta-tunnel", da unita.it

Il Cipe ‘strilla’ Matteoli e Gelmini: ritardo sui lavori già decisi per l’edilizia scolastica per 116 mln di euro. Ghizzoni, Pd: «Auto-bocciatura». La delibera in Gazzetta. scuole e calcinacci. In tempi di crisi economica, l’Italia può permettersi di ritardare lavori già decisi e programmati come quelli per l’edilizia scolastica? Oggi la Gazzetta Ufficiale pubblica una deliberazione del Cipe del 5 maggio scorso, firmata addirittura dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, relativa al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.

«Con riferimento al primo programma stralcio – si legge nella deliberazione del Cipe – risulterebbero non avviati interventi per un valore di 18,5 milioni di euro, pari all’11% dell’importo complessivo, a causa soprattutto di ritardi relativi all’autorizzaziopne e alla sottoscrizione dei relativi contratti di mutuo. Con riferimento al secondo programma stralcio – prosegue il Cipe – si sono riscontrate situazioni di ritardo del tutto analoghe, con interventi non avviati per un ammontare di 97,8 milioni di euro, pari al 32% dell’importo complessivo». Sul terzo programma stralcio che prevede interventi per 300 milioni di euro «non è ancora disponibile l’atto di indirizzo delle commissioni parlamentari competenti».

Il Cipe invita quindi i ministri Matteoli e Gelmini a fornire «un quadro complessivo delle iniziative in atto in materia di edilizia scolastica, con riferimento sia ai costi che alle disponibilità esistenti e al relativo stato di attuazione».

La delibera del Cipe «è un’auto-bocciatura dell’azione del governo e dimostra l’incapacità di intervento dei ministri Matteoli e Gelmini in materia di edilizia scolastica. Quelle del Cipe sono le stesse osservazioni che abbiamo fatto al Governo accompagnando la nostra proposta di legge per istituire una commissione d’inchiesta sull’edilizia scolastica»: lo afferma in una nota Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in Commissione Cultura alla Camera.