cultura

"ll pubblicitario di Silvio al comando della Biennale", di Natalia Aspesi

La nave sta affondando, e si distribuiscono gli ultimi salvagenti, agli amici naturalmente: basta aver fatto tanti anni fa jogging con il premier, quando ancora le sue ginnastiche erano innocenti, per essere ricompensato con l´incarico culturale più prestigioso non solo dell´Italia ma anche d´Europa: la presidenza della Biennale di Venezia. Via Paolo Baratta, che ha ricoperto l´incarico dal 1998 al 2001 e poi dal 2008 alla fine di quest´anno, entra Giulio Malgara, che pur non essendosi mai occupato né d´arte contemporanea, né di cinema, né di architettura, né di teatro, né di musica e neppure di danza, le sei sezioni della Biennale, ha un fiammeggiante curriculum culturale: sin dall´inizio della sua luminosa carriera, si è occupato con grande successo di calzature, di alimenti per cani e gatti, di olio di mais, della bevanda dello sport, di acque minerali, di pasta liscia e ripiena, di prodotti da forno senza glutine. Comunque la presidenza è una sua vocazione, infatti è stato presidente (adesso onorario) dell´Upa, (utenti pubblicitari associati) e lo è dell´Auditel, da lui fondato.
Nominato dal ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan, il neopresidente della Biennale si è espresso con grande finezza intellettuale, dichiarandosi onorato, «perché da sempre sono molto legato a Venezia». E soprattutto al Cavaliere, che in passato non era riuscito a farlo nominare presidente della Rai ma ora, con Galan, gli ha assicurato la Biennale, tanto non deve averne mai visto una in vita sua, tanto forse da ritenerla non diversa da gestire di uno spot televisivo. «Ci sarà molto da fare», ha annunciato dall´estero Malgara. Però il suo predecessore ha già fatto moltissimo, oltre a ridursi lo stipendio della metà (ma Malgara magari ne farà a meno del tutto), soprattutto per la sezione d´arte contemporanea, che quest´anno si è autofinanziata per il 90%. Il successo della 54° edizione è stato grandioso e si conta che alla sua chiusura in novembre i biglietti venduti saranno 400mila.
I visitatori delle mostre d´arte contemporanea e di architettura, durante l´ultima presidenza Baratta sono stati più di un milione. È stato Baratta a raddoppiare i luoghi espositivi acquisendo le meravigliose Corderie dell´Arsenale, restaurando l´incantevole Giardino delle Vergini, moltiplicando i paesi espositori, incaricando come direttori personalità di fama mondiale e quindi per forza stranieri. La città diffidente ha ceduto al suo entusiasmo, la Regione a presidenza leghista ha apprezzato la sua capacità di attirare i giovani con un lavoro sul territorio. Il sindaco Giorgio Orsoni (centrosinistra) si è detto costernato al pensiero del dottor Malgara che traffica con le grandi istituzioni mondiali d´arte, perché «è persona inadeguata».
Ma a parte la distribuzione a vanvera delle poltrone, Baratta è considerato dal governo un fastidio: per essere stato nominato la prima volta da Veltroni, la seconda da Rutelli, ministri di governi di centro sinistra. Per essere fastidiosamente preparato in tempi in cui l´incompetenza è indispensabile: infatti è laureato in ingegneria ed economia (a Cambridge), è stato tre volte ministro, sta dentro varie banche e purtroppo, come del resto ha riconosciuto Galan, è stato bravissimo. Malgara però tra gli altri meriti, ha quello, secondo il libro L´arbitro è il venduto, di Giulio Gargia, di essere stato un gentile testimone durante il famoso processo All Iberian, 2001.

La Repubblica 07.10.11