Davide Baruffi: “Eravamo certi che a settembre i giornali di Berlusconi avrebbero scatenato una campagna di stampa che avrebbe messo al centro il Pd modenese”. Il segretario provinciale del Pd, Davide Baruffi, commenta la vicenda dell’ex-sindaco di Sassuolo Gian Paolo Salami, così come viene riportata sull’ultimo numero del settimanale Panorama. Ecco la sua nota.
«Come ebbi modo di dire quasi due mesi fa – sono dichiarazioni piuttosto puntuali, riportate in vario modo dalla stampa locale di quel giorno – eravamo certi che entro il mese di settembre i giornali di proprietà di Berlusconi avrebbero scatenato una campagna di stampa che, partendo dall’inchiesta sull’area Falk di Sesto S. Giovanni, avrebbe messo al centro il Pd modenese quale destinatario di tangenti, attraverso il sistema cooperativo. Dissi allora che non di complotto si trattava, ma di un attacco premeditato di una parte politica, il Pdl, orchestrato attraverso i potenti mezzi di informazione di cui dispone il capo del Governo, ai danni del nostro partito.
L’ennesima aggressione all’avversario attraverso l’ormai nota macchina del fango: di questo stiamo parlando. Il mandante, come sempre, è il capo del Governo; esecutore materiale, in prima battuta, il settimanale Panorama, di proprietà di Berlusconi; cui farà seguito, possiamo immaginare, il solito fuoco di copertura delle altre testate di sua proprietà o di quelle controllate in modo militare; la tecnica utilizzata è sempre la stessa: si parte da una vicenda complessa e da lì, attraverso notizie artatamente collegate, si costruisce un teorema corroborato da fatti veri e fatti falsi, deduzioni funamboliche, sottintesi mai esplicitati.
Le supposizioni e i fatti riportati da Panorama nell’articolo odierno non toccano in alcun modo il Pd, risalendo agli inizi del decennio scorso, quando ancora il nostro partito doveva essere pensato e costruito. Quello cui stiamo assistendo è un volgare attacco politico, teso a infangare l’immagine del Pd. L’obiettivo del mandante è chiaro: dimostrare che nel centrosinistra, come nel centrodestra, si ruba; che a sinistra, come a destra, esiste un diffuso sistema di malaffare che lega in modo opaco la politica ad interessi economici attraverso una cricca di persone che, a sinistra come a destra, opera in modo illecito.
Il nostro compito non sarà solo quello di smontare questo falso teorema e di mettere al riparo il Pd e il suo buon nome da ogni accostamento con la cricca vera (che alberga altrove e serve altri interessi politici e altri interessi economici). Sarà anche quello di denunciare come questa operazione di discredito generale della politica sia funzionale ad una destra che, ripetendo “sono tutti uguali”, spera di annacquare le proprie responsabilità politiche e morali».