L’allarme è di due giorni fa: non ci sono soldi per gli scatti dei prof e dei bidelli, a dispetto delle promesse della Gelmini e del governo. I sindacati sono già sul piede di guerra e annunciano proteste per fine ottobre se non si troverà una soluzione ad una vicenda che tra ritardi, promesse non mantenute e annunci confermati solo in extremis va avanti da oltre un anno. La notizia si sparge alla Camera dove non si discute solo di Romano e del suo arresto ma anche della Relazione della Corte dei Conti che accompagna il Rendiconto 2010 del Bilancio del Miur. E’ Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura, a lanciare l’allarme dopo aver sfogliato la pubblicazione: «Il Ministero dell’Istruzione non riuscirà a pagare a un milione di docenti e personale Ata della scuola gli scatti retributivi maturati nel 2011. Si tratta di ben 664 milioni di euro che, in gran parte, non sono disponibili nel bilancio 2011. Un taglio che, sotto l’aspetto giuridico, dopo aver riguardato il 2010 e il 2011, si riproporrà per il 2012, 2013 e 2014 e investirà anche la carriera economica dei precari neoimmessi in ruolo».
Dal ministero ,Luciano Chiappetta, direttore generale per il Personale, rassicura tutti: «Prima di fare affermazioni cert evoglio legger eche cosa scrive la Corte dei COnti. In ogni caso, il tavolo paritetico con il ministero dell’Economia è ancora aperto, non c’è nulla di deciso.
Manuela Ghizzoni spiega che la Relazione «segnala chiaramente che a causa delle difficoltà registrate nelle riduzione degli organici per l’anno scolastico 2010-2011, a differenza di quanto avvenuto per l’esercizio finanziario 2010, quando si sono reperiti 320 milioni per garantire il pagamento degli scatti soppressi giuridicamente ed economicamente dal comma 23 dell’articolo 9 del Decreto legge 78 del 2010″. La Corte dei Conti dichiara espressamente che «da tutto questo consegue l’attuale indisponibilità di risorse da destinare al recupero dell’utilità dell’anno 2011 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali del personale del comparto scuola». Per il Pd «è l’ennesima dimostrazione dell’accanimento del ministro Gelmini sulla scuola pubblica».
A introdurre il blocco triennale degli scatti automatici di anzianità dei dipendenti pubblici era stato il ministro Tremonti nella manovra finanziaria di fine maggio del 2010. Riuscire a cancellare il blocco per i lavoratori della scuola era stata una delle battaglie che il ministro Gelmini aveva annunciato di aver vinto con il ministro dell’Economia. Per garantirli sarebbero stati dirottati sugli scatti oltre 300 milioni di euro ricavati dai tagli ed inizialmente destinati al premiare il merito. L’accordo sembrava raggiunto, mancava un decreto del ministero dell’Economia che ha tardato ad arrivare all’inizio di quest’anno tenendo con il fiato sospeso prof, bidelli e sindacati e fatto pensare ad un tentativo di venire meno all’intesa. Con quasi due settimane di ritardo il provvedimento fu firmato ma solo per il 2010. Per gli anni successivi tutto sospeso in attesa della verifica della disponibilità finanziaria. Gli aumenti automatici del 2011 e del 2012 restavano un grosso punto interrogativo anche perchè i finanziamenti per i due anni sono più alti del 2010) e si prevedeva l’avvio di una nuova stagione di polemiche.
Previsione azzeccata in pieno. «Gli impegni sono chiari – ricorda il segretario della Cisl Scuola Francesco Scrima – sono stati sottoscritti nel decreto interministeriale 3 del 14 gennaio 2011. Grazie a quell’intesa gli scatti maturati nel 2010 sono regolarmente pagati dal gennaio scorso. Per quelli relativi al 2011 il percorso è tracciato e parte dalla certificazione delle risorse disponibili. Chiediamo ai ministri firmatari del decreto di procedere a tale adempimento nel più breve tempo possibile. Siamo fermamente intenzionati a far rispettare gli impegni derivanti da intese faticosamente costruite, pronti ad assumere, se necessario, opportune iniziative di mobilitazione».
«Una notizia di una gravità eccezionale – commenta il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio- e ci lascia sorpresi, considerata l’entità gigantesca dei tagli che hanno colpito la scuola. Se questa è la premessa per non onorare l’impegno assunto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, la risposta del mondo della scuola non potrà che essere
La Stampa 30.09.11
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“Non pagano più gli scatti per il 2011. Nel 2012 è da vedere. Cosa accadrà per il 2013 e 2014?”, di Osvaldo Roman
E’ noto, ma ne parlano poco quei sindacati che hanno concorso alla sua realizzazione che con la manovra attuata con il Decreto legge n.78/10, convertito dalla legge 30 luglio 2010 n. 122, si è determinatala cancellazione permanente di tre anni (2010-2011-2012) della carriera del personale Docente e ATA.
La retribuzione degli scatti maturati, dal medesimo personale, nello stesso periodo, doveva essere garantita con una parte delle risorse del 30% destinato al merito, secondo quanto stabilito all’art. 64 della legge 133/08.
Tale scelta, avrebbe dovuto comportare in termini finanziari, come stabilito dalla relazione tecnica al decreto, per la sola categoria dei dipendenti del comparto scuola, un grave danno economico, corrispondente ad un risparmio della spesa pubblica al 2047 di 18,72 miliardi di euro.
Si è voluto sino ad oggi occultare che, la previsione di retribuire gli scatti maturati nel triennio 2010-2011-2012 utilizzando le suddette risorse, identificate rispettivamente in 410- 664 e 956 milioni di euro, qualora confermate nei rispettivi bilanci annuali, non ha modificato gli effetti economici e giuridici di cui al comma 23 dell’art. 9 della legge 122/10.
Tale circostanza ha trovato conferma nella Decisione di finanza pubblica 2011-13 ove i tali tagli sono indicati rispettivamente alla Tabella 2.10 in 320, 640, 960 milioni di euro, come componenti del saldo primario. Analogamente essa risulta confermata nel DEF 2011, come riportato nella Tavola VI.I della Sezione I, : per 418 milioni di cui 320 della scuola nel 2011, per 812 mln ( di cui 640 per la scuola) nel 2012, per 1124mln ( di cui 960 per la scuola) nel 2013.
C’è da segnalare che infine il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la circolare n. 12, emanata ad aprile e resa nota nel giugno 2011, interpreta la legge 122 del luglio 2010, che ha bloccato contratti e anzianità nel settore della scuola e, in forme diverse, nel resto del pubblico impiego, affermando che:“L’art. 9, comma 23, primo periodo, stabilisce che per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) della Scuola gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. Ferma restando la non utilità ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici dell’intero triennio 2010/2012, si evidenzia comunque la possibilità di intervenire sugli effetti della norma in esame ai sensi del combinato disposto di cui all’art. 8, comma 14, e all’art. 9, commi 1 e 23, ultimo periodo, del decreto legge in esame, come modificato in sede di conversione.
Nell’anno scolastico 2010-2011, utilizzando 320 milioni dei fondi immessi nel bilancio 2010, (Missione Fondi da ripartire capitolo 1298) il governo ha provveduto con il D.I. n 3 del 14 gennaio 2011 a garantire il pagamento degli scatti maturati con l’anno 2010.
La Relazione della Corte dei Conti che accompagna il Rendiconto 2010 del Bilancio del Miur, afferma che nel presente anno scolastico non potranno essere pagati ai docenti e agli ATA gli scatti retributivi maturati nel 2011. Si tratta di ben 664 milioni di euro che anche dopo le riduzioni apportate in sede di legge di assestamento, in gran parte, non risulterebbero più disponibili nel bilancio 2011 a causa della norma di salvaguardia che opera in conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione della spesa previsti dall’art.64 della legge 133/08.
In effetti c’è da osservare che la causa di tale mancato raggiungimento di riduzione della spesa non dipende, come erroneamente affermato nella Relazione della Corte dei Conti, dalla mancata riduzione degli organici determinatasi come effetto della sentenza n.200/2009 della Corte costituzionale, sulla competenza esclusiva delle Regioni in materia di razionalizzazione della rete scolastica, ma dal verificarsi di un consistente numero di docenti soprannumerari determinato dalle modalità singolari del riordino effettuato nella scuola secondaria superiore.
Infine, riferendosi ai più recenti sviluppi, non ha destato la dovuta attenzione il fatto che l’art.16 del DL 98/11(legge 111/11) ha stabilito la proroga fino al 31 dicembre 2014 delle vigenti disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici anche accessori del personale delle pubbliche amministrazioni previste dalle disposizioni medesime.
Tale previsione di fatto determina nella scuola una proroga, del blocco, anche per i precari neo nominati in ruolo, degli scatti retributivi che saranno maturati negli anni 2013 e 2014.
Il guaio è che fino ad oggi nessuno ha chiarito come si applica per la scuola quel “vigenti disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici anche accessori del personale” buttato lì, con brunettiana spensieratezza, senza una copertura finanziaria analoga a quella individuata per il comma 23 della legge 122/10.
da la ScuolaOggi 30.09.11
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“Scatti di stipendio: non ci sono i soldi per pagarli”, di R.P. di La Tecnica della Scuola
Il problema è emerso durante l’esame del bilancio dello Stato avviato qualche giorno fa presso la Commissione Cultura della Camera. Mancano quasi 700 milioni. L’avvio dell’esame del bilancio dello Stato nella Commissione Cultura della Camera ha fatto emergere un dato che, se confermato, potrebbe aprire un nuovo fronte di scontro nel mondo della scuola.
Stando alle tabelle annesse al disegno di legge in discussione al Parlamento i 664 milioni necessari per pagare gli aumenti di stipendio maturati dal personale della scuola nel 2011 non sarebbero stati messi a bilancio; in altre parole i soldi per fare fronte all’impegno contenuto nella stessa legge 133/08 non ci sono: con la riduzione degli organici si sono conseguiti risparmi consistenti che, nella misura del 30%, dovrebbero essere reinvestiti per migliorare gli stipendi del personale, ma – per motivi che il Governo non ha ancora charito – i risparmi sarebbero stati “inghiottiti” dalle casse dello Stato.
La Flc-Cgil ha già scritto al Ministro Gelmini: “Con le retribuzioni del mese di settembre molti lavoratori della scuola avrebbero dovuto percepire l’aumento stipendiale per effetto della maturazione dei cosiddetti ‘gradoni’ superiori. Purtroppo, registriamo con preoccupazione, che in diversi documenti ufficiali emanati in corso d’anno dal governo e dagli organi di controllo si riconferma invece tale blocco perché manca la necessaria copertura della spesa”.
Uil-Scuola, per parte sua, sottolinea che l’impegno già assunto dal governo è relativo agli anni 2010- 2011- 2012 e per questo motivo non vi sono ragioni per mantenere ancora in sospeso il pagamento degli scatti al personale.
La stessa Uil, che ha già annunciato uno sciopero nazionale del pubblico per il prossimo 28 ottobre, ricorda che “ritardi ed incertezze da parte del Governo determinerebbero iniziative di mobilitazione e di protesta particolarmente intense, fino a quando il Governo stesso non farà ciò che si è impegnato a fare”.
Secondo la Cisl-Scuola “sugli scatti di anzianità esiste un’intesa che ha già funzionato per il 2010 e deve valere anche per gli anni successivi; gli impegni sono chiari, sottoscritti nel decreto interministeriale 3 del 14.1.2011, e grazie a quell’intesa gli scatti maturati nel 2010 sono regolarmente pagati dal gennaio scorso: per quelli relativi al 2011 il percorso è tracciato e parte dalla certificazione delle risorse disponibili”.
Anche la Cisl minaccia azioni di protesta: “Siamo fermamente intenzionati a far rispettare gli impegni derivanti da intese faticosamente costruite, pronti ad assumere, se necessario, opportune iniziative di mobilitazione”.
Insomma, la questione degli scatti fantasma potrebbe davvero infiammare le scuole nelle prossime settimane
La Tecnica della Scuola 30.09.11
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“Scatti, a caccia di nuovi fondi”, di Alessandra Ricciardi
Non tutti i tagli previsti dalla manovra del 2008 sono stati realizzati, non tutte le risorse sono dunque disponibili per continuare a pagare gli scatti di anzianità a docenti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo. A dirlo la Corte dei conti, nella relazione annuale sui conti dello stato. Una relazione che ha gettato nello scompiglio il ministero dell’istruzione e i sindacati. Sarebbero, secondo indiscrezioni, circa 120 i milioni che mancano all’appello per il 2011 sui 600 milioni richiesti, una cifra da recuperare quanto prima. O comunque da dirottare come taglio su altri fronti per evitare di far saltare uno dei pilastri che ha retto finora la pax tra il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini e i sindacati più moderati, Cisl, Uil e Snals. Nel mirino sono finiti i fondi di isituto, che valgono circa un miliardo di euro. E che non sempre sono spesi oppure che in seguito alla contrazione dei docenti e degli alunni (uno dei parametri del finanziamento) sono stati ridotti nei flussi ai singoli istituti.
Insomma, ci sarebbero dei fondi alternativi da poter dirottare sui gradoni. A monte dei mancati risparmi, peserebbero le 12 mila assunzioni di docenti per il sostegno realizzati dal ministero a seguito della sentenza della Corte costituzionale.
Ma le trattative tra l’Istruzione e il Tesoro sono ancora in alto mare, in attesa di un vertice che dovrà chiarire la questione. A partire dalla quantificazione delle risorse effettivamente conseguite, da cui attingere quel 30% che va a copertura dei gradoni. Ad oggi l’unico strumento di progressione di stipendio che ha il personale della scuola.
Il segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico al ministero dell’istruzione. «Già a settembre gli scatti non sono stati pagati, è necessario sapere come stanno effettivamente le cose», spiega Pantaleo, «purtroppo, registriamo con preoccupazione, che in diversi documenti ufficiali emanati in corso d’anno dal governo e dagli organi di controllo si riconferma il blocco perché manca la necessaria copertura della spesa». Attacca Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola: «Chiediamo ai ministri firmatari del decreto sugli scatti di procedere ad adempiere nel più breve tempo possibile all’iter previsto. Siamo fermamente intenzionati a far rispettare gli impegni derivanti da intese faticosamente costruite, pronti ad assumere, se necessario, opportune iniziative di mobilitazione».
Ricorda al governo gli impegni assunti anche la Uil scuola. «La prima operazione da fare è avere la certificazione dei risparmi. Nel 2011, gli aumenti di anzianità sono stati regolarmente pagati. Ritardi ed incertezze da parte del governo determinerebbero iniziative di mobilitazione e di protesta particolarmente intense», minaccia Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola». Il segretario dello Snals-Confsal, Paolo Nigi, chiede di «procedere, analogamente, a quanto fato nel 2010, alla certificazione dei risparmi relativi al 2011. Gli scatti non si toccano».
La Gilda guidata da Rino Di Meglio ha già annunciato la mobilitazione della categoria
da Italiaoggi 04.10.11