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FISICA: GHIZZONI (PD), “Un tunnel tra Ginevra e Assergi? La Gelmini fa ridere il globo”

Scivolone del ministro dell’Istruzione sull’esperimento sui neutrini che ha coinvolto i due istituti. “Un tunnel che parte dal Gran Sasso e arriva a Ginevra? Costo 45 milioni di euro, grande sponsor o forse finanziatore Maria Stella Gelmini, ministro dell’Istruzione che evidentemente digiuna di fisica, si fida di collaboratori che le mettono in bocca dichiarazioni che scatenano l’ilarità del globo. E’ successo così che per commentare la ‘scoperta epocale’ che ha collegato il Cern di Ginevra e il Gran Sasso facendo viaggiare i neutrini che, secondo gli scienziati, avrebbero superato la velocità della luce, la nostra ministra abbia dichiarato: “Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”.Siccome non c’è nessun tunnel fra l’Infn ad Assergi, sotto quattro chilometri di dura roccia del Gran Sasso e l’Lhc di Ginevra che fine avrebbero fatto quei soldi? O forse questa è una delle grandi opere che questo governo di pressappochisti e venditori di illusioni vuole lanciare?”.

Lo dice Manuela Ghizzoni, capogruppo PD commissione Cultura Camera dei deputati.

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Ricercatori per una Università Pubblica, Libera, Aperta www.rete29aprile.it
Comunicato stampa

Il neutrino? In fondo al tunnel, a destra…
Non ce ne eravamo accorti, ma il Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca italiano ne è sicuro.
Esiste un tunnel di 732 Km tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso e non lo sapevamo. Di più: “Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”. (http://www.istruzione.i /web/ministero/cs230911). Gelmini dixit.
Sfidando qualsiasi senso del ridicolo e con una battuta che starebbe bene in un film di Bombolo (Sordi è già troppo intellettuale) il Ministro ricostruisce a modo suo l’esperimento che in questo momento sta smuovendo il mondo scientifico, e copre di ridicolo lei, il Ministero che guida, il Paese. Nessun tunnel, ma un fascio di neutrini che è stato ‘sparato’ dal Cern di Ginevra per un viaggio sotterraneo che dura 2,4 millisecondi, raggiunge la profondità massima di tre chilometri per effetto della curvatura terrestre e termina al Gran Sasso, dove il fascio è ‘fotografato’ da un rilevatore e ne viene misurata la velocità.
Quindi tranquilli, soprattutto i cittadini di Firenze che si trovano sulla traiettoria: il viaggio delle particelle, perfettamente rettilineo, non impegna nessuna struttura costruita dall’uomo; e nessuno potrà usare tale esperimento per giustificare una nuova TAV sotto il Trasimeno.
Purtroppo però per noi, il ministro pensa che i soldi che l’Italia dà per la partecipazione al Cern siano finiti nella costruzione di qualcosa che con la fisica delle particelle ci sta come i cavoli a merenda: un bel tunnel che farebbe impazzire dagli incubi qualsiasi progettista: ben 732 chilometri, opera inconcepibile e impossibile (quello più lungo costruito dall’uomo è a tutt’oggi il nuovo San Gottardo, solo 57 chilometri, roba da ragazzi). Del resto, non è questo il “governo del fare”? Non si riesce a fare il Ponte sullo Stretto, almeno abbiamo fatto un tunnel tra Cern e Gran Sasso…
Il ridicolo toglie il fiato, ma vorremmo consigliare il ministro: quando avrà terminato di compiere gaffes e danni in Italia, quando avrà cessato di colpire la scuola e l’università e la ricerca nel suo infelice Paese, vantandosi di meriti inesistenti per dare un senso a una reale incompetenza e ignoranza, dovrebbe andare su Alpha Centauri in visita: pare che lassù stiano costruendo un tunnel tra Vega e Cassiopea: in tre secondi sei in un altro mondo, e nessuno ti conosce…

R29A

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Gelmini, che gioia per i neutrini “Quel tunnel tra Svizzera e Abruzzo”

Il ministro dell’Istruzione Università e ricerca si lancia in un comunicato entusiastico per la scoperta sui neutrini. E scivola paurosamente in un tunnel lungo dalla Svizzera all’Italia. “Per realizzarlo l’Italia ha partecipato con ben 45 milioni di euro”. E in Rete scattano subito gli sfottò

Gelmini, che gioia per i neutrini “Quel tunnel tra Svizzera e Abruzzo”
ROMA – Il troppo entusiasmo e la fretta sono un mix a volte terribile. Ne ha fatto le spese il ministero dell’Istruzione quando si in un comunicato entusiastico per la sensazionale scoperta scientifica fatta nei giorni scorsi fatta al Cern di Ginevra. Ma in tanta enfasi si è infilata in paradossi ed errori clamorosi: scopriamo che tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso è stato addirittura scavato un tunnel alla cui realizzazione il governo italiano ha partecipato con ben 45 milioni di euro (circa, non sono ben sicuri).

Ma d’altra parte il ministero sembra ben lontano dalla misurata soddisfazione di tutti coloro che considerano la scienza come di una faticosa conquista quotidiana: noi invece abbiamo partecipato a una “vittoria epocale”. E in la graticola per la ministra si accende in Rete a tempo di record.

“Un tunnel che parte dal Gran Sasso e arriva a Ginevra? Costo 45 milioni di euro, grande sponsor o forse finanziatore Maria Stella Gelmini, ministro dell’Istruzione che evidentemente digiuna di fisica, si fida di collaboratori che le mettono in bocca dichiarazioni che scatenano l’ilarità del globo. Siccome
non c’è naturalmente nessun tunnel fra l’Infn ad Assergi, sotto quattro chilometri di dura roccia del Gran Sasso e l’Lhc di Ginevra che fine avrebbero fatto quei soldi? O forse questa è una delle grandi opere che questo governo di pressappochisti e venditori di illusioni vuole lanciare?” ironizza Manuela Ghizzoni, capogruppo PD commissione Cultura Camera dei deputati.

www.repubblica.it

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Neutrini, l’epica gaffe del tunnel della Gelmini

Su Internet è già un cult. È il tormentone del ‘tunnel della Gelmin’. Tra i ‘trending topics’, ovvero gli argomenti più ‘twittatì in Italia, alle 13.45 l’hashtag ‘#tunnelgelminì è al secondo posto. Tutto nasce da un comunicato diffuso ieri sera dal ministero dell’Istruzione e pubblicato sul sito del dicastero. Nella nota, infatti, il ministro plaude alla «scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare» sui neutrini, «un avvenimento scientifico di fondamentale importanza». Ma nel far questo sottolinea che «alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro». Ed è su questo passaggio che si è scatenata l’ironia della Rete.

I Ricercatori per una Università Pubblica, Libera, Aperta (www.rete29aprile.it) ironizzano così: «Non ce ne eravamo accorti, ma il ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca italiano ne è sicuro. Esiste un tunnel di 732 Km tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso e non lo sapevamo». Tra i messaggi su twitter invece si legge: «Code di neutrini in ingresso al Gran Sasso si consigliano percorsi alternativi», scrive Gba mediamondo.

Ministro, con quel “tunnel” l’hanno truffata di Pietro Greco

«Un attimo. Ma non è che esiste davvero un tunnel segreto?», si chiede Ezekiel. Mentre Slan osserva che «i neutrini hanno fatto la Tav alla faccia nostra». E ancora. Per Fabius «il ‘tunnel Gelminì fa parte di una rete di passaggi segreti che collegano le residenze del premier». Crislomb annuncia che «il Torpedone tunnel Cern-Gran Sasso in partenza davanti ministero Ricerca. Orari: uno ogni nanosecondo». Mary si chiede: «Ma per uscire dal tunnel Gelmini apriranno delle comunità?»: Infine, su Facebook è stata aperta subito una pagina ‘Il tunnel della Gelmini’. Per ora solo 41 le adesioni.

Il testo integrale
«La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza. Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante». Lo afferma il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.

Manuela Ghizzoni, Pd: “fa ridere il globo”
«Un tunnel che parte dal Gran Sasso e arriva a Ginevra? Costo 45 milioni di euro, grande sponsor o forse finanziatore Maria Stella Gelmini, ministro dell’Istruzione che evidentemente digiuna di fisica, si fida di collaboratori che le mettono in bocca dichiarazioni che scatenano l’ilarità del globo». Lo dice Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd commissione Cultura della Camera. «È successo così – aggiunge – che per commentare la ‘scoperta epocale’ che ha collegato il Cern di Ginevra e il Gran Sasso facendo viaggiare i neutrini che, secondo gli scienziati, avrebbero superato la velocità della luce, la nostra ministra abbia dichiarato: ‘Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di eurò. Siccome non c’è nessun tunnel fra l’Infn ad Assergi, sotto quattro chilometri di dura roccia del Gran Sasso e l’Lhc di Ginevra che fine avrebbero fatto quei soldi? O forse questa è una delle grandi opere che questo governo di pressappochisti e venditori di illusioni vuole lanciare?».

La precisazione del Miur
«Ovviamente» il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, nel comunicato ufficiale diffuso all’indomani della sorprendente scoperta sulla velocità dei neutrini, non intendeva parlare di un «tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso», sottolinea in una nota il Miur, e per questo, di fronte ad una rete impazzita per la bollata gaffe del ministro, la polemica è «assolutamente ridicola». Nel testo del comunicato con cui il ministro Mariastella Gelmini si è congratulata per la ricerca che – se confermata – avrebbe dimostrato la possibilità di valicare la velocità della luce, ad ad eccitare i commenti su facebook e su diversi siti è soprattutto un capoverso: «Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro». Ma il Miur non ci sta e smonta il qui pro quo: «L’ufficio stampa del ministero precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non può essere per nessuna ragione inteso come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso», si legge in una nota, che aggiunge: «Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale. Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l`Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro». Quindi, conclude il Miur, «questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola».

Pantaleo, Flc-Cgil: «Gelmini vada a casa»
«Da un ministro convinto che esista un vero tunnel tra il Gran Sasso e il Cern costato solo 45 milioni di euro (come scrive nel suo ultimo comunicato) quando invece, com’è noto, i neutrini possono attraversare indisturbati tutta la Terra proseguendo la loro corsa nello spazio c’è poco da aspettarsi. Vada a casa al più presto assieme ai suoi degni colleghi del governo». Lo afferma Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil. «Senza un rilancio degli investimenti – spiega Pantaleo – anche i settori di punta della nostra ricerca scientifica saranno destinati a diventare sempre meno competitivi. Servono risorse innanzitutto per assumere i precari e tanti giovani. Questo governo invece continua a massacrare la ricerca e l’università».

www.unita.it

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Einstein è vivo. Maxwell pure. È la Gelmini che non si sente tanto bene…, di Marco Cattaneo*

Con la notizia resa pubblica ieri dalla collaborazione Opera, in troppi si sono affrettati a dare per morta la relatività. (E in troppi a proteggerla d’ufficio, quasi non fosse una teoria che funziona mooolto bene, ma un dogma della fede.) Solo qualcuno si è accorto che cambiare c con qualcos’altro nelle trasformazioni di Lorentz metterebbe in ginocchio le equazioni di Maxwell, e che se invece si dovesse dare per buona la relatività ristretta per la descrizione delle interazioni elettromagnetiche allora sarebbe la teoria elettrodebole a crollare. Insomma, come la prendete la prendete, per spiegare i risultati di Opera, se confermati, non basterebbero due conticini buttati lì a casaccio.
Se, ho scritto. Perché nei corridoi freuqentati dagli sperimentali ci sono anche molti dubbi sulla genuinità dei risultati, ma questo mi riservo di dirvelo in un prossimo post.

La notizia bomba, invece, quella passata sotto traccia fino a poco fa (grazie IMHO, lettore fedele, per la meravigliosa segnalazione), è che l’Italia – con la pur marginale collaborazione dell’Europa – ha costruito in men che non si dica un’opera faraonica, altro che la TAV. Lo certifica il sito del Miur, in questa dichiarazione attribuita al ministro.

Ufficio Stampa

Roma, 23 settembre 2011

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
“La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza.”

Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.

Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.

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Spettacolare, a dir poco, nella forma e nella sostanza.

A voler fare i pignoli, uno non capisce per nessuna ragione al mondo perché il superamento della velocità della luce dovrebbe essere “una vittoria epocale”. Meglio di tre Champions League filate. Ma su, ragazzi, è niente.

Il capolavoro di comicità involontaria arriva appena una riga più giù. Ebbene sì, per fare spazio a questi danatissimi neutrini abbiamo costruito un tunnel – sì, sic, un tunnel – tra il Cern e i Laboratori del Gran Sasso. Al quale l’Italia ha contribuito con la spropositata somma di 45 milioni di euro. Vale a dire tra l’altro che il nostro contributo a una presunta galleria di 730 (settecentotrenta) chilometri (!!!) vale quanto mezzo chilometro di alta velocità ferroviaria (a prezzi italiani, perché altrove se la cavano con molto meno). Un altro chilometro lo investiamo “con assoluta convinzione” nel Cern… (sic, di nuovo).

Ora però che avete avuto i risultati epocali che andavate cercando – si è scordata di aggiungere la signora ministro – dovreste usare la cortesia di spostare quei vostri ingombranti rilevatori, rivelatori o come diavolo si chiamano, così possiamo finalmente inaugurare la più formidabile (epocale, direi) autostrada del mondo: L’Aquila-Ginevra in cinque ore da casello a casello (sarà trafficatissima, immagino, tutti lì per sbirciare i neutrini…). Per la Salerno-Reggio Calabria ne riparliamo tra un’altra quarantina d’anni.

P.S. Per inciso, con questo impressionante background culturale un mese fa il ministro Gelmini ha nominato i presidenti di una dozzina di enti nazionali di ricerca, dopo averne attentamente valutato i curricula. E questo mi fa anche più paura.

* direttore de Le Scienze National Geographic e Mente e Cervello

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