Bersani: “Chiudere un’azienda come quella è inaccettabile”. Enrico Letta: “Una decisione che impoverisce ulteriormente il territorio”. Veltroni scrive una lettera al Sottosegretario Gianni Letta. “Dopo Modena e Termini anche Avellino: il risultato del Piano Fiat ad ora è che siamo a tre stabilimenti chiusi”. Lo ha dichiarato il leader del Pd, Pier Luigi Bersani commentando la vicenda Irisbus. “È inaccettabile – ha continuato – che in una situazione come quella del trasporto pubblico in Italia, e con la tradizione industriale che abbiamo, l’Italia si lasci scappare una situazione come questa. Se Fiat non ha più intenzione di restare si cerchi un attore industriale vero, che sappia cosa sono gli autobus. Perché chiudere un’azienda come quella è inaccettabile”
“Esprimo profonda preoccupazione per la decisione della Fiat di chiudere Iribus ad Avellino”. Lo ha detto il vicesegretario nazionale PD, Enrico Letta a margine della Festa Regionale dei Giovani Democratici della Campania. “È una decisione che impoverisce ulteriormente il territorio”.
“Gentile dottor Letta, negli ultimi giorni alcune centinaia di famiglie, quelle dei quasi mille lavoratori dell’Irisbus della valle dell’Ufita, – pezzo importante del panorama industriale del nostro Paese – vivono con il fiato sospeso, nell’attesa di sapere se continueranno ad avere un posto di lavoro”. E’ quanto ha scritto Walter Veltroni in una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta.
“La vertenza in cui sono coinvolti – si legge nel testo – le è certamente nota e dopo averne parlato con i lavoratori ebbi modo di parlarne con il ministro Romani. Rientra nel quadro delle dismissioni e delle vendite previste dalla Fiat nella sua lunga e complessa politica di ristrutturazione e riguarda un’impresa del gruppo che produce autobus e vetture spesso acquistate da comuni, province e regioni per il trasporto pubblico. So bene – aggiunge – qual è la linea di Palazzo Chigi in materia, ma nel caso di questa impresa, la cui produttività dipende in gran parte dagli ordinativi di amministrazioni locali sempre più vittime della scarsità di fondi pubblici, credo sarebbe auspicabile un intervento diretto del Governo”.
“Gli impianti – ha ricordato Veltroni – si trovano in un’area già colpita dalla disoccupazione e potrebbero essere rilevati con successo da altri imprenditori, visto che l’Irisbus opera in un settore strategico che tornerà in buona salute non appena finirà la crisi e che ha a che fare con quella priorità ambientale e sociale che è il trasporto pubblico. Questa, d’altronde, era la soluzione positiva che si andava profilando qualche giorno fa, fino a quando il Gruppo DR, prima fattosi avanti per l’acquisto della società, si è ritirato all’ultimo momento facendo ripiombare nell’incertezza centinaia di lavoratori. Mi rivolgo a lei – conclude – per sollecitare un impegno del Governo alla ricerca di una soluzione che scongiuri la chiusura, il declino del comparto in Italia e il futuro incerto di centinaia di famiglie che vivono in un’area fragile, esposta alle mire della criminalità organizzata”.
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«La battaglia dei lavoratori IrisBus è una sfida che deve vincere non solo l’Irpinia, ma tutto il Mezzogiorno» a dichiararlo è Enzo Amendola, segretario regionale PD Campania, davanti ai cancelli dello stabilimento di Valle Ufita, che la Fiat ha deciso di chiudere. Con Amendola c’erano i sindaci della zona, rappresentanti sindacali e il segretario regionale di Sel, Arturo Scotto.
«In questa vicenda drammatica ci sono due gravi assenze. La prima è della Regione Campania, che addirittura non partecipa neanche ai tavoli nazionali. Per questo abbiamo presentato una mozione di sfiducia all’assessore regionale alle attività produttive e ai trasporti che si discuterà il 20 settembre in Consiglio regionale. Bisogna dare un segnale di cambiamento, partendo dalla cacciata di Sergio Vetrella» continua il segretario regionale PD.
“La seconda è del governo nazionale. Noi saremo tutti a Roma per sostenere i lavoratori durante l’incontro del 21 settembre convocato presso il ministero dello sviluppo economico. Il Pd chiede a gran voce che il governo sia presente al tavolo con i suoi rappresentanti e metta in campo proposte concrete per salvaguardare i livelli occupazionali e il futuro dello stabilimento. E’ impensabile che questo governo nazionale stia smantellando l’intero apparato produttivo del Mezzogiorno” ha concluso Amendola.
“La convocazione, il prossimo 21 settembre, da parte del ministro Romani, del tavolo per la vertenza Irisbus di Valle Ufita è un’iniziativa utile, a patto che ognuno si assuma le proprie responsabilità e sia disposto a fare fino in fondo la propria parte”. Lo ha affermato il vice capodelegazione del PD al Parlamento europeo, Andrea Cozzolino.
“Non è più il momento degli annunci – ha spiegato Cozzolino -. Dalle parole bisogna passare ai fatti. L’appuntamento di mercoledì prossimo va preparato bene. È fondamentale la presenza anche della Regione Campania. La Giunta Regionale, finora assente, deve contribuire a garantire le risorse necessarie al rilancio dell’azienda. Gli strumenti a disposizione ci sono, a partire dagli incentivi e dai fondi previsti dal Paser”.
“D’altro canto – ha aggiunto l’europarlamentare del Pd – è essenziale che il governo faccia tutto quanto è nelle sue possibilità per garantire il decollo di un nuovo piano industriale. Non si possono più accampare scuse e alibi che renderebbero vana qualsiasi riapertura delle trattative da parte di Fiat, che deve impegnarsi a garantire, anche con nuovi partner se necessario, l’indispensabile continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento. È in gioco il mantenimento di un importante presidio lavorativo e produttivo per tutto il Mezzogiorno. Sarebbe inaccettabile la chiusura di Irisbus in un momento di crisi economica così drammatica”.
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