Dopo il giorno di chiusura del lunedì, la Festa Democratica riaprirà oggi le porte con l’attesa presenza del segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani che salirà sul palco dell’Arena sul lago per rispondere alle domande di Enrico Mentana, direttore del Tg La7.
Diversi saranno i temi che verranno messi al centro del dibattito, dalla manovra del governo alla “questione morale”, dai costi della politica ai possibili scenari del dopo-Berlusconi, dal lavoro alla scuola.
In questi giorni “caldi” per la politica, messa sotto la lente di ingrandimento per via degli scandali della cricca (P3, P4, casa Scajola, etc.), occorre ribadire ancora una volta e con forza quello che Bersani va dicendo da tempo: che “non siamo tutti uguali”.
Le politiche non sono tutte uguali, e così mentre il Governo decide di tagliare in maniera lineare in tutti i campi, pensando prima a sistemare gli amici degli amici (i vari Scilipoti), le amministrazioni locali di centrosinistra, nonostante le rigidità di bilancio imposte dal “patto di stabilità” dell’Unione Europea, decidono di investire nella scuola, nella sanità, nell’orientamento al lavoro, per dare pari opportunità ai cittadini e mantenere un buon livello di coesione sociale e di servizi.
Non siamo tutti uguali perché le ricette che il Pd ha da offrire all’Italia sono strutturalmente e culturalmente diverse dalla filosofia che anima questa destra berlusconiana. Ricette che vengono condivise dalla gente comune che presta gratuitamente servizio alle feste. Ricette che trovano il loro minimo comune denominatore nel mondo della scuola come punto di partenza della riscossa italiana. Una scuola che, di fatto, dovrebbe formare i cittadini di domani e che dovrebbe fornire le basi per un rilancio in termini economici del nostro paese grazie alle nuove competenze teoriche e tecniche che può sviluppare. Una scuola che negli ultimi anni, però, è stata spesso calpestata e svilita (da Moratti e Gelmini) e portata allo sfascio.
E a proposito dello sfascio della scuola, segnaliamo anche l’incontro, previsto alle 21.30, nello Spazio libreria, con la scrittrice Silvia Dai Prà che, intervistata da Claudio Giunta, giornalista de Il Fatto Quotidiano, presenta il suo libro “Quelli che però è lo stesso” (Laterza). Protagonisti una trentenne che mai avrebbe pensato di fare l’insegnante, un istituto professionale della periferia romana, adolescenti sentimentali, giovani fascisti, adulti iracondi, professori sull’orlo dell’abisso.
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