ScuolaOggi
E davvero singolare, in tempo di manovre economiche contro la crisi, il modo con cui il ministro dell’Economia sta procedendo contro i diritti dei cittadini e contro l’autonomia e l’efficienza dell’amministrazione dello Stato. Le tredicesime e il TFS, così come nel passato gli scatti economici di carriera del personale della scuola e, sia pure con diversa modalità, dei ministeri, non sono, per lui come per la sua maggioranza, diritti acquisiti con la stipula di un contratto, perfino di natura privatistica, lo sarebbe invece l’impegno di non tassare i capitati rientrati con lo scudo fiscale! Così anche, per rapinare ai precari una parte dei loro diritti in materia retributiva si è inventato un contratto integrativo sottoscritto dai soliti volonterosi. Tremonti e i ministri leghisti che inaugurano le sedi decentrate dei ministeri hanno messo in scena la celebrazione ufficiale del loro rifiuto di dare attuazione al Titolo V della Costituzione. che proprio in materia di istruzione ha finora avuto la manifestazione più appariscente.
Nei documenti governativi che accompagnano la manovra, si svolge anche quell’incredibile pantomima sui tagli dei trasferimenti alle Regioni e agli enti locali che non vengono sommati a quelli precedenti decretati con l’art. 14 del DL. 78 e con l’art. 20 del DL 98 perché non dovrebbero essere considerati “tagli dei trasferimenti” ma ”contributi, sostanzialmente coatti, delle autonomie locali alla riduzione del fabbisogno e dell’indebitamento netto”. Credo che pochi cittadini abbiano potuto riflettere sulla circostanza che gli enti locali sono stati chiamati contribuire con fondi che non erano nella loro disponibilità ma in procinto di essere loro assegnati dal governo che se ne è trattenuta una parte definita unilateralmente come contributo. Qui all’oltraggio al Titolo V della Costituzione si aggiunge concretamente il tragico decesso del federalismo fiscale che è tutto racchiuso nelle sequenza dianzi descritta. Il recente decreto legge 138 recante le “ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria” già dall’articolo 1, comma 1 ricomincia a prendersela anche con i Ministeri prevedendo per gli anni 2012 e 2013 un taglio delle spese, aggiuntivo a quelli già decretati con il DL. 98, art. 10, rispettivamente di 6.000 e 2.500 milioni di euro. Anche in questo caso giornalisti e commentatori di regime e perfino esponenti PDL, con responsabilità nelle associazioni delle autonomie locali, citano solo i nuovi tagli e dimenticano i vecchi che sono però destinati a incidere nelle medesime annualità.
Per quanto riguarda i tagli agli organici e alle spese dei Ministeri si deve ricordare che, sotto il governo Berlusconi, erano stati oggetto, anche di recente, di analoghi interventi.
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da ScuolaOggi 29.08.11