«Ecco la sorpresa che il governo non ha il coraggio di annunciare agli invalidi civili: sulle loro pensioni la manovra di luglio, anticipata di un anno, prevede subito tagli per 24 miliardi, quelli inizialmente spalmati tra il 2013 e il 2014. Per realizzare questo allucinante obiettivo, il governo ha approvato un progetto di legge-delega per riformare l’assistenza, pubblicato in questi giorni e presto all’esame delle commissioni parlamentari. I contenuti della delega sono presto detti: azzeramento delle esili politiche assistenziali sopravvissute ai tagli effettuati dal 2008 e una controriforma che ci fa tornare indietro, affidando il sistema assistenziale alla beneficenza».
È quanto afferma la capogruppo del Pd in commissione Affari sociali della Camera, Margherita Miotto, la quale spiega che «tre sono le categorie prese di mira: invalidi civili, cioè le persone che percepiscono una pensione di 260 euro al mese, pari a 3.300 euro all’anno, per una spesa complessiva di circa 3,8 miliardi. La delega prevede riordino dei requisiti reddituali e patrimoniali: il governo prova a giustificare la riforma a causa dei “falsi invalidi”, che ovviamente nessuno vuole proteggere, argomento pretestuoso visto che la mastodontica operazione di verifica messa in atto dal 2009 ha prodotto l’11% di pensioni revocate ma i ricorsi presentati hanno restituito il maltolto nel 70% dei casi, limitando i “falsi invalidi” al 3%».
«Ci sono poi i superstiti che percepiscono la pensione di reversibilità: mediamente 600 euro al mese, 7.200 euro all’anno, per una spesa complessiva di circa 28 miliardi di euro: anche per loro la delega parla di cambiamento dei criteri di accesso, ma quanto si può ancora tagliare dopo la recente approvazione della “norma contro i matrimoni di comodo con le badanti”?».
«Infine le persone non-autosufficienti al 100%, incapaci di deambulare, che percepiscono una indennità mensile di 487 euro, pari a 5.848 euro all’anno: per loro sarà creato un fondo da suddividere fra le Regioni che cancella l’assegno individuale, dunque scippando un diritto fondamentale. Gli invalidi civili titolari di pensione e i percettori dell’assegno di accompagnamento sono 2.700.000 in Italia e la spesa dell’Inps è di circa 16,5 miliardi di euro, mentre i superstiti sono 4.500.000 per una spesa di 28 miliardi».
«Con la delega il governo intende riordinare pensioni di invalidità, indennita’ di accompagnamento e pensioni di reversibilità che ammontano a complessivi 44,5 miliardi garantendo un risparmio di 24 miliardi: praticamente si dimezzano tutte queste provvidenze destinate a 7.200.000 italiani che vivono difficili condizioni esistenziali. Ora il governo dovrà vedersela con le sacrosante proteste del vasto mondo associativo che farà sentire tutta la propria indignazione, alle quali si aggiungerà – conclude Miotto – il contributo del Partito Democratico, che farà il possibile per impedire questo scempio».
da Agi